ANNO 14 n° 120
Doppio turno d'ingresso a scuola: la misura è colma
Genitori e studenti del Midossi infuriati contro i disservizi del trasporto pubblico. In centinaia scrivono al prefetto e alle istituzioni scolastiche
Monica
28/09/2021 - 07:04
di Monica Di Lecce

CIVITA CASTELLANA – La doppia turnazione in ingresso e uscita da scuola non ha ragione d'esistere. Troppi i disagi e i disservizi dei mezzi di trasporto pubblico a fronte di una misura, che calibrata per le grandi città, su un territorio come Civita Castellana e con un'utenza essenzialmente di studenti, è esagerata, immotivata e crea più problemi che benefici.

Ragazzi e genitori dell'istituto Midossi, sin da queste prime settimane di scuola, stanno protestando per chiedere la revoca del doppio turno.

Lo scorso fine settimana, carta e penna alla mano, in centinaia – tra ragazzi e genitori del Midossi- hanno scritto al prefetto di Viterbo e alle autorità scolastiche per manifestare i disagi, chiedendo di tornare al turno unico delle 8, di potenziare gli autobus sulle linee più frequentate e di riorganizzazione le fermate del Cotral per minimizzare l’assembramento in fase di salita e discesa.

I disservizi sono gli stessi lamentati già a gennaio dello scorso anno quando, al rientro a scuola dalle vacanze di Natale, l'Ufficio scolastico regionale aveva fissato l'ingresso a scuola alle 8 e alle 10, e ribaditi i primi di settembre allo stesso USR.

In una nota inviata l'8 settembre, i genitori del Midossi hanno insistito sul fatto che ''il bacino di utenza di questo istituto raccoglie studenti dai paesi limitrofi in 4 province (Viterbo, Roma, Rieti e Terni) e su una popolazione totale di poco più di 1100 studenti, circa il 70% sono pendolari. Questi possono raggiungere i plessi tramite le linee del Cotral che sono frequentate, quasi esclusivamente, da studenti''. Le famiglie hanno sottolineato che, a differenza della grande città, dove metro e treni passano con la frequenza di qualche minuto, i mezzi del Cotral, nella maggior parte dei casi, sono costituiti da un’unica corsa per l’andata e una per il ritorno.

In molti casi il viaggio di rientro a casa per gli studenti dura anche più di un’ora e mezza, perciò con i turni pomeridiani i ragazzi, già dallo scorso anno, hanno avuto a disposizione un tempo fortemente limitato per studiare.

Oggi a circa un mese dall'inizio della scuola, i disservizi sono ancora più tangibili. ''Ci sono ragazzi che non hanno il bus per entrare alle 9:40, quindi prendono il pullman che arriva alle 8 e aspettano fuori scuola per un'ora e quaranta alle intemperie – raccontano i genitori - Ci sono studenti che devono uscire 20 minuti prima da scuola perché se perdono il bus poi devono aspettare un'ora e mezza, saltando quindi una parte delle lezioni. Ci sono ragazzi che vengono da lontano e prendono coincidenze che regolarmente perdono e che impiegano fino ad un'ora e mezza per tornare a casa. Ma un ragazzo che esce di casa la mattina alle 7 e rientra alle 18 come può studiare serenamente e condurre una vita normale? La cosa più scandalosa è che spesso si vedono pullman gran turismo con scritto 'servizio integrativo' che girano vuoti. Quindi spendiamo soldi pubblici a fronte di un disservizio che peggiora la qualità della vita degli studenti e delle famiglie''.

''Lo scorso anno si trattava di una situazione emergenziale - incalzano le famiglie - e noi, nostro malgrado, abbiamo dovuto subire tanti disagi per l’impossibilità di potenziare i mezzi di trasporto.

Ad oggi, si sperava in un’organizzazione che non pesasse solo sui sacrifici dei nostri figli e la decisione dell’USR di anticipare l’ingresso di 20 minuti (dalle 10 alle 9.40 ndr) suona francamente come una presa in giro'',

Nonostante le proteste e gli incontri anche in Prefettura sin dalla fine dell'anno scolastico scorso, nulla è cambiato. ''I presidi – dicono le famiglie – che avrebbero potuto chiedere una deroga al USR, non l'hanno fatto''. Ora genitori e ragazzi sperano che la loro voce arrivi al tavolo della riunione prevista per mercoledì tra prefetto, Cotral e presidi e questa deroga finalmente venga chiesta.





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