ANNO 14 n° 118
In consiglio comunale un minuto di silenzio per ricordare Nadia
Tra stasera e domani il rientro della salma, giovedì forse i funerali dell'imprenditrice uccisa
05/07/2016 - 02:01

VITERBO - Non solo il lutto cittadino e un minuto di silenzio nel giorno del rientro della salma dal Bangladesh, che avverrà tra stasera e giovedì. Per Nadia Benedetti, imprenditrice viterbese 52enne uccisa nella strage di Dacca ad opera degli estremisti islamici, ci sarà anche un minuto di silenzio giovedì prossimo a Palazzo dei Priori, durante il consiglio comunale convocato per le 15,30.

''Nadia era una cittadina viterbese, una componente della nostra comunità che purtroppo ora non c'è più - dichiara il presidente dell'assemblea comunale, Marco Ciorba, che nella seduta del 7 luglio proporrà all'assise della sala d'Ercole che venga omaggiato il ricordo della Benedetti - e va adeguatamente onorata. Personalmente non la conoscevo, l'avevo solo incontrata una o due volte, ma quanto le è accaduto è una tragedia che sconvolge profondamente tutti'.

''Ho appreso della sua orribile sorte dai social - aggiunge -, dal post della nipote Giulia. Parole toccanti. La famiglia Benedetti ha chiesto a Viterbo di non dimenticare. Di non dimenticarla. È il consiglio comunale, che rappresenta la città, non dimenticherà Nadia''.

In ballo, inoltre, c'è anche la proposta, che verrà avanzata sempre giovedì prossimo in sede di consiglio comunale dal consigliere di FondAzione Gianmaria Santucci, di intitolare all'imprenditrice vittima del terrorismo una via del capoluogo. Visti i precedenti, anche recenti, nella sala d'Ercole, sarebbe di buon gusto che tutti i consiglieri giovedì prendessero parte alla seduta. Per lo meno per rispetto di una conterranea brutalmente assassinata.

Sulla data de funerali della donna c'è, tuttavia, ancora incertezza. Il rientro in Italia delle salme delle vittime dell'attentato di Dacca ''avverrà con ogni probabilità nella serata di domani (oggi, ndr)'': lo ha detto ieri nel tardo pomeriggio il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a margine del vertice sui Balcani a Parigi. All'arrivo a Roma, i cadaveri saranno portati nel policlinico Gemelli per le autopsie. Dopodiché si ragionerà sulle famiglie delle vittime sulla possibilità di celebrare in un'unica data i funerali di Stato (oppure pubblici) per tutti e nove gli italiani rimasti uccisi nell'attentato di Dacca. La sede prevista per le esequie di Stato sarebbe Roma. Altrimenti, già giovedì mattina potrebbe tenersi a Viterbo l'ultimo saluto a Nadia Benedetti.

La procura di Roma, infine, starebbe meditando di chiedere a breve alle autorità del Bangladesh, tramite rogatoria internazionale, di avere copia degli atti dell'inchiesta sull'attacco terroristico in cui sono morti i nove italiani. Contestualmente, il pm Francesco Scavo, titolare degli accertamenti, potrebbe chiedere di interrogare il terrorista arrestato. In assenza di un trattato di reciproca assistenza giudiziaria tra Italia e Bangladesh, la magistratura della Capitale confiderebbe in quello che in gergo è chiamato ''atto di cortesia''.





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