ANNO 14 n° 120
I renziani: ''Vogliamo nostri candidati alle politiche e alle regionali''
20/12/2012 - 04:00

VITERBO – I renziani made in Tuscia vogliono, fortissimamente vogliono, essere della partita-Primarie con un loro candidato che contenda agli uomini dell’establishment la corsa per uno scranno al Parlamento. E vogliono esprimere un loro nome anche alle regionali. Una richiesta scaturita durante un’animata riunione tenuta a Viterbo e in via di formalizzazione al Politburo controllato dal Triumvirato Sposetti-Fioroni-Parroncini.

A far incazzare come picchi i renziani sono state le voci secondo il quale il Triumvirato avrebbe già piazzato tutte le tessere del puzzle o quasi. Parroncini vorrebbe il suo fedelissimo Alessandro Dinelli alla Pisana, un po’ come avveniva una volta alle Fs o alle Poste, dove ai padri subentravano i figli. L’altro candidato alle regionali dovrà essere una donna. Ma quelle contattate finora non avrebbero accettato di immolarsi alla causa dell’elezione di Dinelli.

Sposetti e il suo miglior nemico Fioroni avrebbero stretto un patto d’acciaio per candidare alla Camera l’ex presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e l’ex sindaco di Faleria Pierluigi Bianchi. I due, secondo i piani, dovrebbero ottenere l’ottavo e l’undicesimo posto nella lista del Lazio. Posizione che in caso di vittoria del centrosinistra garantirebbe ad entrambi lo scranno. Non ci sarebbe ancora l’accordo su chi, tra Mazzoli e Bianchi, occuperà l’ottavo posto, quello che garantirebbe l’elezione anche in caso di sconfitta della coalizione.

I più incavolati di tutti sono i renziani di Civita Castellana e non solo. “Il nostro comprensori, con tutti i problemi che ha dal punto di vista economico e sociale – dicono– ha il diritto di essere rappresentato in Parlamento e, quindi, di proporre alla Primarie un suo rappresentante”. Nomi non sono stati fatti ma, secondo i boatos, in cima ai pensieri di tutti ci sarebbe il consigliere provinciale Alessandro Angelelli, fratello del sindaco della cittadina, Gianluca. La loro richiesta ha subito ottenuto il sostegno dei renziani di Tarquinia, Montefiascone, Nepi, Gallese, Acquapendente, Tarquinia, Castel Sant’Elia e via dicendo.

E non è ancora tutto: per far capire al Politburo e al Triumvirato che la faccenda è seria, hanno redatto una lettera al calor bianco, sottoscritta anche da imprenditori, rappresentanti dei movimenti e dell’associazionismo, una novantina di persone in tutto, con la quale minacciano di non partecipare e non far partecipare alle primarie qualora le loro richieste, sia per il Parlamento che per la Regione, non venissero accolte.

A rompere le uova nel paniere Pd si aggiunge la probabile candidatura del sindaco di Corchiano Bengasi Battisti con il movimento Arancione di De Magistris, Orlando e Ingronia, che sottrarrebbe al Pd una quota di voti non indifferente e attrarrebbe quelli di Rifondazione Comunista e dintorni.

Insomma, le disposizioni impartite dal Triumvirato, che vorrebbe chiudere la vicenda candidature con una burocratica presa d’atto delle loro decisioni potrebbe saltare. Con conseguenze allo stato non prevedibili.

 Comunque vadano le cose, Fioroni, il ''derogato'' e Sposetti il ''riservista'' ci saranno comunque. E con tutta probabilità ci sarà anche Donatella Ferranti, ex magistrato, capogruppo Pd alla commissione giustizia di Montecitorio. Anche il suo nome rientrerebbe tra coloro che saranno candidati personalmemnte dal segretario nazionale Pier Luigi Bersani. 





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