ANNO 14 n° 120
Dottarelli: ''Un voto per salvare lo spirito delle primarie''
28/12/2012 - 10:40

Riceviamo e pubblichiamo:

Le manovre ad incastro che hanno caratterizzato fin dall’inizio queste primarie viterbesi continuano anche dopo la presentazione delle candidature.

Con il ritiro di uno dei candidati mi pare che il quadro d’insieme in cui viene ad inserirsi il confronto sia ormai squadernato sotto gli occhi di tutti.

Prima ancora delle analisi di chi si appassiona alla politica, delle illazioni della stampa che si esprimevano anche con l’efficacia incisiva della satira, delle mezze ammissioni pubbliche di alcuni candidati, erano già i posizionamenti stessi sullo scacchiere delle primarie che rivelavano un chiaro accordo preventivo sui nomi tra due aree politiche che dovrebbero risultare distanti tra loro su tanti temi, da quelli economico-sociali a quelli eticamente sensibili, a quelli ambientali.

Tutto legittimo: ma non è certo questo lo spirito delle primarie, per difendere il quale ho accettato di essere candidato, nonostante il consiglio di qualche cinico a desistere e a negoziare.

E’ una questione di coerenza e di libertà, ingredienti senza i quali la politica non appassiona e non varrebbe la pena di praticarla.

Da un punto di vista meno personale e più politico: il problema non è se in un grande partito popolare come il nostro possano o no convivere anime diverse. Né se si debba o no riconoscere la necessità di una sintesi ed apprezzare lo sforzo per costruirla, soprattutto su temi che richiedono grande rispetto delle scelte personali e autentica volontà di ricercare soluzioni condivise.

Il problema è che le sintesi vanno costruite dopo che si è svolto un confronto liberto ed aperto tra le diverse proposte politico-culturali, altrimenti è difficile sfuggire all’impressione che si sia disposti a sacrificare la dialettica delle idee sull’altare di accordi blindati, che hanno come obiettivo soltanto la composizione del puzzle dei nomi.

Un puzzle che – come accade spesso, nonostante le dichiarazioni di principio – lascia fuori come variabili indipendenti rispetto ad accordi precostituiti quasi sempre le donne, a cui viene concesso di vivere in questa forma la loro libertà di partecipare alla competizione.

A questo punto il voto che chiedo a tutto il popolo del centrosinistra non è solo per il programma politico che ho proposto. E’ soprattutto un voto per salvare lo spirito delle primarie.

Per dare un segno importante di vitalità del Partito democratico e del centrosinistra. Un’energia di cui il giorno dopo avremo tutti bisogno per ricostruire l’Italia e dare un mandato forte a chi sarà scelto per rappresentare la Tuscia.

Luciano Dottarelli

 





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