ANNO 14 n° 119
Dottarelli: ''Sceglieremo insieme la mia candidatura''
20/12/2012 - 09:27

Riceviamo e pubblichiamo:

L’appello che diverse personalità del mondo della cultura, della scuola e del lavoro hanno diffuso per sollecitare la mia candidatura alle primarie che il partito democratico svolgerà in vista delle prossime elezioni politiche mi impone di intervenire pubblicamente.

La loro richiesta è stata avanzata con un richiamo a valori ed idee che condivido fortemente.

Li ringrazio per aver voluto riconoscere nelle mie esperienze professionali e politiche coerenza, disponibilità a rischiare di persona, sensibilità per i temi sociali, della cultura e dell’ambiente.

Ringrazio anche il circolo del Partito Democratico di Bolsena che ha trovato una forte unità sull’ipotesi di una mia candidatura a rappresentare un territorio che avrebbe ancora grandi potenzialità ma che pone sfide di grande impegno.

Che si chiamano: creazione di lavoro, recupero di efficienza dei servizi socio-sanitari, salvaguardia ambientale, potenziamento delle occasioni formative, apertura di prospettive per i giovani.

Al di là della mia decisione di candidarmi o meno – che non prenderò in solitudine - penso comunque che ogni contributo in direzione dell’apertura, della partecipazione e del vero confronto debba essere il benvenuto.

E’ lo spirito nuovo delle primarie, che finalmente, dopo l’esperienza autentica di quest’anno, credo abbiano trovato la loro piena maturità, come strumento utile per la selezione democratica e il rinnovamento della rappresentanza.

Certo, il precipitare della situazione politica verso le elezioni anticipate ha imposto tempi inadeguati e fortissimo è il rischio che questo strumento democratico venga depotenziato e piegato alle logiche di spartizione tra i gruppi dirigenti, ricercando non la convergenza sui programmi e sulle proposte politiche né la valutazione delle competenze, ma la mera composizione del puzzle dei nomi.

Per questo ritengo che si debba dare impulso al dibattito politico sulle cose da fare.

Sia per l’Italia che per il nostro territorio: la Tuscia.

Mi piacerebbe che si partisse dalla Carta d’intenti per l’Italia Bene Comune, che tutti quelli che hanno partecipato alle primarie hanno sottoscritto e che dovrà essere la road map del prossimo governo di centrosinistra.

Rispetto a quelle idee di società e a quelle linee programmatiche come ci si pone? Con quali accentuazioni e quali distinguo?

Sui temi del lavoro, del rigore e dello sviluppo, della sostenibilità ambientale, della laicità dello Stato: quali sono le linee di demarcazione tra sensibilità politiche, che possono certamente tutte convivere all’interno di un grande partito di centrosinistra ma che è doveroso far emergere, per dare trasparenza e senso politico (e non personalistico) alle scelte?

E per la Tuscia: come vanno aggiornati l’analisi politica ed il programma per lo sviluppo del territorio, che è rimasti fermi a un decennio fa mentre la crisi ha stravolto modalità produttive, insediamenti socio-economici e stili di vita, imponendoci di ripensare il quadro delle priorità?

Mi piacerebbe che nello spazio di questi pochi giorni in cui è costretta a consumarsi la sfida delle primarie si parlasse di questo.

E forse tutti noi avremmo qualche elemento in più per decidere non solo a chi dare il nostro sostegno ma anche se non sia il caso di impegnarsi direttamente per i valori e le idee che si hanno a cuore.

 

Luciano Dottarelli

 





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