ANNO 14 n° 117
Presidenza, il sindaco chiede 20 giorni
Tempi lunghi per la scelta
del successore di Rossi
30/01/2015 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO - 20 giorni di tempo per sciogliere il nodo della presidenza del consiglio. Questo è quello di cui ha bisogno Leonardo Michelini, così avrebbe detto ai suoi. Tanto che la conferenza dei capigruppo, annunciata a inizio settimana come imminente (o questo venerdì o lunedì), che avrebbe dovuto fissare la votazione all’interno dei prossimi consigli comunali è rinviata a data da destinarsi.

Intanto è cominciato il lavoro dei ''pontieri'' del Partito Democratico. Alessandra Troncarelli, Aldo Fabbrini e Mario Quintarelli hanno ricevuto mandato dal gruppo consiliare di incontrare le altre forze della maggioranza per trovare una quadra. Il lavoro è partito, ma risulta piuttosto complicato. Praticamente la missione è impossibile senza che il primo cittadino dia il proprio benestare per un rimpasto di giunta.

Con la votazione della presidenza infatti si apre la partita dei riequilibri di giunta, bramata da lungo tempo in particolare da Oltre le mura. La lista civica del sindaco ha attualmente un solo assessore, Raffaella Saraconi, a fronte di cinque consiglieri. Contro i 4 del Pd con 12 consiglieri. Una sproporzione che gli uomini di Maurizio Tofani sembrano poco propensi a tollerare ancora a lungo. Visto che per eleggere il nuovo presidente servono anche i loro voti si è innescato un braccio di ferro che può trovare soluzione solo nel rimpasto. Rimpasto che il sindaco non vorrebbe, ma non ha altra strada. Da qui il bisogno di prendere tempo.





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