ANNO 14 n° 120
Presidenza, tutti in attesa della mossa di Michelini
Di fronte alla situazione di stallo, attendono tutti una mossa del sindaco
12/02/2015 - 00:00

VITERBO – La sensazione netta è che sull’elezione del prossimo presidente del consiglio comunale si sia in una fase di stallo. Di riflessione, direbbero i politici. La verità è che ci si è incartati in una vicenda dalla quale è difficile venirne fuori se qualcuno non fa un passo indietro (e anche più d’uno). Il Pd  si è reso ormai conto che allo stato dell'arte sul nome di Serra non esistono le sufficienti convergenze; i civici si sono impuntati nel rivendicare una poltrona che, a loro dire, spetterebbe quasi di diritto; le opposizioni varie non hanno alcun interesse a togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza e aspettano che la prima mossa (come è logico) la facciano gli altri. A meno che… A meno che non si arrivi ad un compromesso che sia onorevole per tutti. A questo punto, il nome più ricorrente è quello di Tofani, ma nello stesso Pd qualcuno ha fatto notare che per il contenzioso in atto col Comune non sarebbe il caso di puntare sull’esponente di Oltre le mura.

E allora si ritorna al punto di partenza, con l’aggiunta di offrire a tutte le minoranze la possibilità di votare un loro esponente alla vice presidenza a patto che ci sia l’appoggio al candidato espresso dalla maggioranza. In questa ottica sembrano risalire le quotazioni del cardiologo di San Martino che potrebbe raggiungere la fatidica quota 17 con i voti provenienti dalle opposizioni, ma di sicuro non potrebbe contare su quello di Oltre le mura e di Goffredo Taborri (Ncd). Con conseguenze non leggere sugli equilibri politici della giunta Michelini che al momento non è facile ipotizzare. Ecco perché la patata bollente passa nelle mani del sindaco, che avrebbe desiderato starsene totalmente fuori e che invece, di riffe o di raffe, dovrà necessariamente occuparsene. (nella foto: Francesco Serra, capogruppo del Pd)





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