ANNO 14 n° 120
Sotto con la presidenza e fermi..., fermi
Il faccia a faccia Pd - Oltre le mura non ha portato all'accordo sul nome
03/02/2015 - 01:24

di Roberto Pomi

VITERBO - L’elezione del nuovo presidente del consiglio a Palazzo dei Priori è un’opera d’ingegneria politica complessa, che richiederà tempi lunghi. Almeno questa è la piega presa. Ieri l’incontro tra Partito Democratico e Oltre le mura, una roba interlocutoria. I tre ''pontieri'' del Pd – Alessandra Troncarelli, Aldo Fabbrini e Mario Quintarelli – si sono visti alle 15 spaccate con i colleghi di maggioranza di Oltre le mura. Presenti Paolo Simoni e Sergio Insogna a cui si è aggiunto Francesco Moltoni. Assente giustificato, motivi personali, il capogruppo Maurizio Tofani.

I due gruppi si sono confrontati, facendo presente ognuno le proprie intenzioni, e con grande cordialità si sono lasciati ognuno con i pensieri dell’altro annotati sull’agenda. La prospettiva è di un nuovo incontro nei prossimi giorni, ma nulla di già fissato. Torneranno a telefonarsi.

Al momento il Pd ha detto che vuole un suo presidente, spiegando le sue ragioni e Oltre le mura ha fatto la stessa identica cosa.

Nei giorni scorsi ''i pontieri'' si sono incontrati con Livio Treta. In questo momento ognuno resta sulle proprie posizioni e le rende note al Partito Democratico, che in qualità di partito di maggioranza relativa è incaricato di fare la sintesi. Sintesi che, a come si sono messe le cose, rischia di arrivare su tempi lunghi, i famosi 20 giorni richiesti da Michelini. Alla fine dei conti, con ogni probabilità, occorrerà un suo intervento per trovare una quadra sulla partita del presidente. Un’operazione d’ingegneria complessa che pressa sul pistone del rimpasto di giunta.





Facebook Twitter Rss