ANNO 14 n° 119
Presidenza, la maggioranza allo sbando
Un pomeriggio passato tra riunioni interne senza presentarsi in consiglio
24/02/2015 - 18:49

di Roberto Pomi

VITERBO - Presidente del consiglio, la maggioranza non ha i numeri per eleggerlo. Giornataccia per la squadra di Leonardo Michelini, che fa il paio con quella terribile di ieri. Seduta deserta alla prima chiama e alla seconda. Maggioranza impegnata in riunioni interne a profusione. Fino a toccare l’apice con ben tre vertici distinti in diversi luoghi: stanza del sindaco, della giunta e una terza più anonima.

Non si trova la quadra e più passano le ore e più il quadro si complica, manca la fiducia degli uni verso gli altri e così la politica non cammina. Il Partito Democratico e i civici sono spaccati. Archiviata l’opzione Rossi bis spuntano altri nomi da gettonare: Maurizio Tofani, Livio Treta, Goffredo Taborri. Ma la realtà è che nessuno aggrega 17 voti. Stamattina dalle 12 a pranzo una nuova riunione interna, che è ripresa alle 15 per sfociare in altre, tutte sterili.

Alle 18 circa tutti a casa, con un pezzo degli uomini di Michelini che si prende una pausa in un bar di via San Lorenzo. La giornata che doveva portare all’elezione del presidente del consiglio si è chiusa in un nulla di fatto, ora la facente vece Patrizia Frittelli dovrà riconvocare la capigruppo e fissare i nuovi consigli comunali.

C’è stato spazio nel sonnolento pomeriggio in aula per un po’ di cabaret. Filippo Rossi si è presentato e si è rimesso seduto sulla sedia del presidente, della serie nostalgia canaglia. Giulio Marini si è dilettato in un nuovo sport da camera: il suono del campanaccio. Sono arrivati sul posto anche degli ex, tipo il fu consigliere Pdl Adelio Salvatori.





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