ANNO 14 n° 119
Presidenza, soluzione ancora tanto lontana
Sempre complicata la partita tra
i democrat e Oltre le mura
23/02/2015 - 00:30

VITERBO - Al D-day manca una manciata di ore. Basteranno per trovare la soluzione ed eleggere il nuovo presidente del Consiglio comunale? La risposta al momento è legata ad una serie di fattori (e di subordinate) che sono così tanti e interconnessi tra loro che alla fine appare arduo, se non impossibile, venirne fuori.

E' vero, le vie della politica sono infinite e ciò che oggi appare pressoché impossibile, potrebbe diventare concreto e fattibile e domani. Si vedrà. Intanto vale la pena riassumere il quadro al momento. Dunque, da un lato c'è sul tavolo un'unica candidatura ed è quella del capogruppo del Pd a Palazzo dei Priori, Francesco Serra. Una decisione presa dal gruppo consiliare, peraltro già venuta fuori con una certa consistenza all'indomani dell'elezione di Leonardo Michelini: il consigliere più votato in assoluto e per di più espressione del partito di maggioranza relativa. Poi si sa come andarono le cose: c'era un patto elettorale da onorare e alla fine la scelta cadde su Filippo Rossi. Ora, con le dimissioni del leader di Viva Viterbo, la ricandidatura del cardiologo di San Martino è stata ovviamente riproposta all'unanimità dai democrat. Sembrava che potesse avere un percorso abbastanza semplice e invece si è scontrata con la richiesta, per ora irremovibile, di Oltre le mura: quella carica spetta a noi (o comunque ad un esponente di una lista civica) che siamo il secondo gruppo in maggioranza e che ci sentiamo sottorappresentati in Giunta. Con l'aggiunta dell'ulteriore richiesta di Goffredo Taborri, ex civico anche lui ma adesso Ncd: o la presidenza del Consiglio o un assessore. Ipotesi peraltro subito respinta al mittente.

In questo inviluppo si è ingarbugliato tutto il discorso. Il Pd non molla, gli altri nemmeno. Giovedì la seduta è saltata prendendo a pretesto l'arrivo di Zingaretti, ma martedì sarà difficile far finta di niente. Intanto Serra ha puntato i piedi con una dichiarazione assai secca: 'La mia candidatura non va bene? Che ne trovino un'altra migliore della mia. Se ne sono capaci'. Che forse non è una dichiarazione di guerra, ma che certamente non contribuisce a rassenerare gli animi.

Con una subordinata non da sottovalutare: 'La quadra va cercata in maggioranza. Solo dopo aver trovato una soluzione si potranno eventualmente coinvolgere le opposizioni'. Dichiarazione che taglia di netto qualche voce circolante da alcuni giorni di un possibile accordo con una parte delle minoranze che avrebbe escluso di fatto i civici: non se ne parla proprio. Peraltro sarebbe operazione di basso profilo con ripercussioni pesanti sulla tenuta della giunta Michelini.

E allora si torna, come nel gioco dell'oca, alla casella di partenza. Domani sono previsti incontri, riunioni, prese di contatto e conciliaboli vari. Basteranno per uscirne in qualche modo? Mai dire mai, soprattutto in politica. Ma i presupposti non lasciano presagire nulla di buono. Per le istituzioni, naturalmente.





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