ANNO 14 n° 119
E se il problema fosse proprio Serra?
Sulla presidenza si profila un muro contro muro tra i gruppi Pd e Oltre le mura
05/02/2015 - 02:00

di Nicola Savino

VITERBO – A che punto è la trattativa per l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale? Su un binario morto, verrebbe da dire, ma in realtà le cose hanno assunto una fisionomia abbastanza delineata quando al termine dei colloqui con le altre forze di maggioranza, la delegazione del Pd (composta dai consiglieri comunali Aldo Fabbrini, Mario Quintarelli e Alessandra Troncarelli) deputata alle trattative deve solo incontrare (probabilmente domani) l’esponente Ncd Goffredo Taborri. Al momento la situazione è chiara e limpida come acqua di fonte: il Partito democratico forte della maggioranza relativa a Palazzo dei Priori (12 consiglieri) ha espresso la volontà di insediare sullo scranno più alto della Sala d’Ercole un suo esponente, individuato all’unanimità nel capogruppo Francesco Serra. In verità, il nome del cardiologo (il più votato in assoluto alle elezioni) era venuto fuori anche subito dopo l’ascesa di Michelini, ma non se ne era fatto nulla in virtù dell’accordo pre-ballottaggio tra il futuro sindaco e Viva Viterbo. E così la presidenza andò a Filippo Rossi. “In verità – sottolinea Fabbrini – negli incontri avuti finora, noi abbiamo solo rivendicato al Pd quella carica, senza fare nomi. Anche se la candidatura Serra non è un segreto”. Appunto, ma di fronte c’è il no dei civici che rivendicano quella poltrona per un loro rappresentante, in base ad un principio di continuità. Non ci sta Aldo Fabbrini: “E’ vero che la politica non è aritmetica, ma due conti vale la pena farseli. Dunque, il gruppo del Pd è composto da 12 consiglieri: in giunta ci sono 4 assessori (su 9) e inoltre ci sono 3 presidenti di commissione. Noi pensiamo che bisogna riequilibrare gli incarichi. Ci hanno risposto che anche il sindaco è Pd. Noi non siamo d’accordo visto che era in campo una lista con il suo nome che ha eletto 5 consiglieri. Per trovare una quadra, diciamo che il sindaco è di tutti. E allora i conti non tornano comunque”.

Si potrebbe optare per una soluzione che coinvolga anche la giunta… “No – interviene ancora Fabbrini – finora non ci sono state rappresentate ipotesi subordinate. Oltre le mura chiede la presidenza del consiglio punto e basta”.

A questo punto che succede? “Succede che incontreremo entro la fine della settimana il consigliere Ncd Taborri. Dopo di che, penso all’inizio della prossima, sarà convocato nuovamente il gruppo Pd al quale relazioneremo sull’esito degli incontri e in quella sede si deciderà come muoversi”.

Altro l’esponente democrat non aggiunge, ma la sensazione che si coglie è che possa verificarsi un muro contro muro dagli esiti incerti. Ma c’è un altro aspetto sul quale varrebbe la pena soffermarsi: e se il problema fosse proprio Serra? Cioè se l’impuntatura degli “oltre murales” derivasse proprio dal nome proposto dal Pd? Lo scopriremo strada facendo…





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