ANNO 14 n° 118
Inchiesta rifiuti Cupinoro
Se non risarciscono 4,7 milioni di danni scatterà il sequestro dei beni
13/02/2014 - 00:03

VITERBO - Se i personaggi a vario titolo coinvolti nell'inchiesta della Corte dei Conti sulla gestione della discarica di Cupinoro, a Bracciano, non risarciranno il danno eraraiale da 4,7 milioni di euro scoperto dalla Guardia di Finanza di Civita Castellana, rischiano il sequestro dei beni personali, compresi i conti correnti bancari. E per pagare hanno un tempo breve, dai 2 ai 4 mesi al massimo. ''La messa in mora - spiega il colonnello Alfonso Amaturo, comandante provinciale delle fiamme gialle - è una procedura veloce: o pagano, o scattano i provvedimenti cautelari su beni e conti correnti''.

Ma per le persone a vario titolo coinvolte i guai non potrebbero finire qui: ''Per il momento - aggiunge il colonnello Amaturo - abbiamo notificato a tutti quanto devono risarcire allo Stato e in quali modalità. Intanto le indagini proseguono. Dopodiché valuteremo se ci sono i presupposti anche per una denuncia penale a loro carico''.

Allo stato delle indagini è presto per dire se quanto scoperto dalle fiamme gialle avrà ripercussioni sulla gestione dei rifiuti nei comuni che conferivano nella discarica di Cupinoro, ora chiusa. Alcuni, come ha stabilito la Regione Lazio, stanno utilizzando l'impianto di trattamento di Casale Bussi e la discarica di Monterazzano, alle porte di Viterbo. Altri potrebbero aggiungersi nel prossimo futuro. 





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