CIVITA CASTELLANA - Sfida nuova, vecchia Flaminia. Ai tifosi rossoblu sembra di essere prigionieri di un copione sempre uguale, quello che vede la squadra scendere in campo aggressiva e determinata, dando l'impressione di poter portare a casa l'intera posta anche di fronte ad avversari sulla carta più quotati, salvo poi cadere vittima dei propri errori e di una sorte non proprio favorevole.

A Olbia, i ragazzi di Vigna avevano disputato una decina di minuti di buon livello, poi l'infortunio di Pieri e il calcio di rigore per i padroni di casa (fallo di Tartaglione su Steri, trasformazione di Molino) hanno spostato l'inerzia del match in maniera decisiva.

Come contro il Muravera, il gol subito ha assestato un colpo durissimo a una Flaminia ancora troppo fragile, che puntualmente fatica a riprendersi di fronte alle prime difficoltà. I sardi ne hanno approfittato per raddoppiare subito con Giglio, ben servito da Steri, e sfiorare il tris già nella prima frazione.

Macrì e Giustarini hanno provato a suonare la carica nel finale, ma un nuovo rigore in avvio di ripresa, realizzato ancora dallo specialista Molino, ha interrotto sul nascere ogni sogno di rimonta. Deluso a fine partita mister Vigna, che ha parlato di ''mancanza di concentrazione, in un partita segnata dalla sfortuna e dalle nostre ingenuità''.

Chiaro che quattro giornate siano indicative fino a un certo punto, ma dopo due ko consecutivi il campanello d'allarme ha iniziato a suonare. Lo ha spiegato senza troppi giri di parole il presidente Ciappici: ''l’imperativo è rialzarsi, rimboccarsi le maniche e iniziare a camminare''.

Servono punti per smuovere la classifica e ridare corda a un morale non proprio alle stelle: prossima tappa la sfida casalinga ancora con un sarda, l'Arzachena, che veleggia al momento in vetta alla classifica con dieci punti. 

Non proprio l'avversario ideale, dunque, per provare a incamerare il primo successo di questa nuova stagione, ma il tempo per gli alibi potrebbe essere già finito. Serve una reazione subito, e i ragazzi di Vigna lo sanno bene.