ANNO 14 n° 118
Rientro della Macchina, c'è la determina
Firmato l'atto per riportare Fiore del cielo in città da Expo
02/01/2016 - 02:00

di Andrea Arena

VITERBO – Ancora qualche giorno. E per quello che si è aspettato finora (dal 31 ottobre, data di chiusura di Expo), un altro po’ di attesa ci può anche stare. Metà gennaio, forse qualcosa in più, è il periodo da tenere d’occhio, magari per appostarsi all’uscita della superstrada armati di binocolo e di tanta pazienza. La Macchina di Santa Rosa sta per tornare a Viterbo, dopo due mesi trascorsi da sola, esposta non al freddo e al gelo (l’inverno è clemente) ma alle polveri sottili dell’inquinatissima atmosfera lombarda.

Martedì gli uffici comunali hanno firmato la determina (la delbera di giunta era già stata fatta a novembre) che affida le operazioni di rientro di Fiore del cielo dopo la prolungata missione (dalla fine dello scorso aprile) ad Expo, esposta al padiglione Eataly. Una permanenza trionfale – il simbolo di Viterbo è stato ammirato da milioni di persone – che però nelle ultime settimane era finito nel mirino dei criticoni di professione, i quali lamentavano una certa sciatteria (eufemismo) da parte del Comune nel non aver provveduto ad un pronto rientro. Come se riportare giù un affare di trenta metri e di parecchie tonnellate fosse un’operazione elementare…

Del viaggio si occuperà la Ciorba costruzioni, la stessa azienda che curò il viaggio di andata. Ma complice il periodo festivo, e le procedure burocratiche previste per accedere ed operare all’interno dell’area espositiva, bisognerà appunto pazientare qualche giorno in più: ‘’Fortunatamente ci siamo affidati alla stessa azienda di trasporti che aveva consegnato la Macchina all’andata – dice Ombretta Ciorba – e che dunque è già accreditata presso Expo. Questo significa che avrà dei vantaggi sui tempi e sullo snellimento delle pratiche, visto che è ditta che ha già lavorato con l’organizzazione milanese’’. Si tratta della Pepa trasporti di Ravenna, realtà specializzata in questo tipo di soluzioni logistiche.

Smontata e caricata su due trasporti eccezionali, allora, la Macchina di Santa Rosa potrà riprendere prima la tangenziale di Ovest, poi l’autostrada del Sole in direzione sud (nel frattempo è stata anche aperta la variante di valico per scavalcare più agevolmente gli Appennini) e dunque tornare in città. Magari in attesa di altri viaggi, forse in Cina, in un futuro più o meno prossimo e in un'atmosfera se possibile anche più inquinata di quella meneghina.





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