ANNO 14 n° 117
Mafia viterbese, è il giorno dell'udienza preliminare
Di fronte al gup romano i vertici del presunto sodalizio Giuseppe Trovato e Ismail Rebeshi. Con loro anche gli altri undici arrestati dopo il maxi blitz di gennaio
21/12/2019 - 06:34

VITERBO – (b.b.) Mafia viterbese, è il giorno dell’udienza preliminare per i tredici arrestati del presunto sodalizio criminale finiti in manette all’alba del 25 gennaio scorso.

Giuseppe Trovato, Ismail Rebeshi e i loro undici presunti fedelissimi sodali compariranno questa mattina di fronte al gup del tribunale di Roma. Pesantissime le accuse che i pubblici ministeri Giovanni Musarò e Fabrizio Tucci della direzione distrettuale antimafia capitolina muovono loro: un’associazione a delinquere di stampo mafioso ben organizzata e articolata che sarebbe stata pronta a tutto per sbaragliare la concorrenza nell’ambito delle attività di Compro Oro, vendita auto e locali legati alla vita notturna della città.

E così per oltre due anni, fino al gennaio scorso, nella Tuscia si sarebbero verificati una lunga serie di episodi ''sospetti'': auto incendiate, pestaggi, minacce e teste di agnelli mozzate, ai danni di imprenditori e liberi professionisti della zona, ''colpevoli'' di ostacolare il piano della banda.

Per questo è altissimo il numero delle parti offese che compaiono nel decreto di fissazione dell’udienza preliminare a firma del gip Emanuela Attura. Ben 47, tra cui figurano anche gestori di locali da ballo, politici e commercianti. Tutte potenziali parti civili che quest’oggi potranno costituirsi.

A capo del presunto sodalizio il 43enne Giuseppe Trovato, originario di Lamezia Terme e gestore nel capoluogo viterbese di tre Compro Oro e il 36enne albanese Ismail Rebeshi, titolare a Viterbo di un locale notturno e di un autosalone. Sarebbero stati loro a gestire e impartire ordini dall’alto ai loro sodali. Che, come si legge nelle numerose pagine dell’ordinanza di arresto, avrebbero ubbidito fedelmente: si tratta di Spartak Patozi, Sokol Dervishi, Gazmir Gurguri, Gabriele Laezza, Fouzia Oufir, Martina Guadagno, Luigi Forieri, Shkelzen Patozi, Ionel Pavel, Manuel Pecci e Emanuele Erasmi.

Oggi, a distanza di undici mesi dal maxi blitz dei carabinieri, i loro avvocati compariranno di fronte al gup romano dove si deciderà il rinvio a giudizio o il proscioglimento per i loro assistiti.





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