ANNO 14 n° 118
Mafia viterbese, udienza in carcere per Pavel, Pecci ed Erasmi
Al via il processo con rito ordinario per i tre arrestati: il 36enne parteciperà in videoconferenza dal penitenziario di Torino
09/03/2020 - 06:51

VITERBO - (b.b.) Mafia viterbese, al via il processo per per Ionel Pavel, Manuel Pecci ed Emanuele Erasmi. 

Questa mattina prima udienza in carcere per gli unici tre arrestati dell'Operazione Erostrato che hanno optato per il rito ordinario: tra le accuse che vengono mosse loro dai pm antimafia Giovanni Musarò e Fabrizio Tucci non c'è quella dell'associazione mafiosa. 

Pavel, Pecci ed Erasmi sono finiti in manette all'alba del 25 gennaio 2019, nel corso di un maxi blitz dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Roma, che sradicò un presunto sodalizio criminale di stampo mafioso che per mesi avrebbe messo a ferro e fuoco la città. Tra gli obiettivi principali il controllo delle attività economiche di Compro Oro e traslochi e della gestione senza rivali dello spaccio in città. 

Ai vertici del presunto sodalizio un duo italo-albanese: da una parte Giuseppe Trovato, calabrese di 44 anni, dall'altra il 36enne Ismail Rebeshi. Per loro, insieme agli altri dieci arrestati che hanno optato per il rito abbreviato, i pm hanno già chiesto condanne per 135 anni di carcere. 

Manuel Pecci, Emanuele Erasmi e Ionel Pavel, rispettivamente difesi dagli avvocati Fausto Barili, Giuliano Migliorati e Michele Ranucci, sono accusati di aver di aver messo a segno alcuni reati per agevolare l’operato della banda. Il 36enne romeno, recluso nel carcere di Torino da ormai più di un anno, non sarà presente fisicamente all'udienza, ma parteciperà in videoconferenza, collegato dal penitenziario torinese. Questo il motivo per cui l'udienza di ammissione prove si svolgerà con ogni probabilità in carcere e non in tribunale: il palazzo di Giustizia di via Falcone e Borsellino non è predisposto per collegamenti telematici del genere. 

Pecci ed Erasmi entreranno in carcere da uomini liberi: da metà gennaio scorso hanno ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. Per loro il gup del tribunale romano Emanuela Attura ha solamente disposto l'obbligo di dimora. 





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