ANNO 14 n° 118
A Mammagialla la prima udienza per l'Operazione Erostrato
Davanti al collegio Pecci, Erasmi e Pavel, collegato in videoconferenza dal carcere di Torino
10/03/2020 - 06:30

VITERBO - (b.b.) Poco più di un'ora all'interno della sala attrezzata per le videoconferenze del carcere di Mammagialla ed un rinvio al prossimo 2 aprile. 

A distanza di un anno dal maxi blitz dei carabinieri che smantellò un presunto sodalizio mafioso nato e radicato nel viterbese, ieri mattina per tre dei tredici arrestati è iniziato il processo con rito ordinario. Un'udienza che si è svolta nella casa circondariale per permettere il collegamento in videoconferenza nel carcere di Torino, dove dal 25 gennaio scorso è recluso il 36enne Ionel Pavel.

L'uomo, assieme al 30enne Manuel Pecci, titolare di un centro estetico e al 51enne Emanuele Erasmi, ha optato per il rito ordinario. Nessuno di loro infatti deve rispondere del reato di associazione mafiosa ma solo di aver compiuto delle ''azioni criminali per favorire l'operato della banda'' e di averlo fatto ''con l'aggravante del metodo mafioso''.

Di fronte al collegio presieduto dal giudice Gaetano Mautone e a latere i giudici Elisabetta Massini e Roberto Colonnello, i difensori dei tre imputati, il pm antimafia Frabrizio Tucci e gli avvocati delle 19 parti civili costituite (compreso il Comune di Viterbo) hanno depositato documenti e liste testimoniali e richiesto la trascrizione di tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali che vedono coinvolti Pavel, Pecci ed Erasmi. 

Il processo riprenderà il 2 aprile. 

Intanto l'avvocato Michele Ranucci, difensore di Pavel, sarebbe pronto a presentare istanza di domiciliari per il suo assistito. 





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