ANNO 14 n° 117
Mafia, Manuel Pecci ed Emanuele Erasmi tornano liberi
Revocati per i due viterbesi gli arresti domiciliari, il gup dispone l’obbligo di dimora
17/01/2020 - 07:04

VITERBO – (b.b.) Mafia viterbese, Manuel Pecci ed Emanuele Erasmi tornano in libertà.

A distanza di tre giorni dalla richiesta di revoca della misura cautelare presentata dai loro avvocati, il gup del tribunale ordinario di Roma, Emanuela Attura, ha revocato per entrambi gli arresti domiciliari, disponendo l’obbligo di dimora.

Tornano così in libertà gli unici due viterbesi finiti in manette lo scorso 25 gennaio a seguito del maxi blitz coordinato dalla Dda di Roma, che portò allo smantellamento di un presunto sodalizio criminale di stampo mafioso, nato e radicato nella Tuscia, ai cui vertici, secondo l’accusa, si trovavano il calabrese Giuseppe Trovato e l’albanese Ismail Rebeshi.

Il 20enne Manuel Pecci e l’artigiano 51enne Emanuele Erasmi sono accusati di estorsione aggravata: per i pubblici ministeri Giovanni Musarò e Fabrizio Tucci sarebbero stati concorrenti in alcuni reati fine realizzati nell’ambito della presunta organizzazione. Ma non rispondono di associazione di stampo mafioso, contrariamente agli altri dieci arrestati della banda.

Per questo, assieme al 36enne Ionel Pavel, hanno chiesto di essere giudicati con il rito ordinario: il processo a loro carico inizierà il prossimo 9 marzo a Viterbo.

''La revoca dei domiciliari è un tassello importante – spiega l’avvocato Fausto Barili, legale di Pecci – il dibattimento potrà fare l’opportuna chiarezza sull’effettivo coinvolgimento del mio assistito, che non è mai stato neanche lontanamente vicino ad un contesto criminale''.

''Tutti i soggetti a cui è contestato il reato associativo hanno chiesto l’abbreviato, mentre noi affronteremo il dibattimento certi che ogni posizione verrà chiarita’’ prosegue. E sottolinea: ‘’La revoca degli arresti domiciliari è avvenuta con il parere favorevole dei pubblici ministeri''.





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