ANNO 14 n° 79
''Camilli non si è mai piegato ai ricatti''
I legali Valentini e Di Silvio: ''Vittima della banda perché si è rifiutato di pagare''
02/02/2019 - 03:03

VITERBO - ''La famiglia Camilli ha sempre denunciato alle competenti autorità giudiziarie e di polizia, ogni episodio delittuoso di cui è stata vittima. E proprio per questo e per sentirsi più sicura, ha potenziato la videosorveglianza in tutti i siti di proprietà e ha assunto personale di guardiania notturna sia stabile che itinerante''.

Lo dicono i legali di Piero Camilli, Enrico Valentini e Angelo Di Silvio, in merito alle intercettazioni emerse nell'ambito dell'inchiesta dei carabinieri che ha portato all'arresto di 13 persone per mafia.

I due avvocati sottolineano che Piero Camilli e i suoi familiari sono ''stati indicati come parti offese nel procedimento in quanto obiettivi di un sodalizio criminale che voleva far pagare loro il rifiuto di assoggettarsi a qualsiasi forma di ricatto o di estorsione. Appare infatti ovvio che se qualora il Camilli avesse pagato non sarebbe stato assolutamente bersaglio di minacce, di tentativi di aggressione e/o di sequestro , tant’e vero che sino al momento dell’arresto lo stesso ed i suoi familiari erano monitorati da detti criminali''.

I legali tengono a sottolineare la disponibilità di Piero Camilli a parlare e denunciare, come nella vicenza del terreno conteso con la famiglia Vinci. Dalle intercettazioni sembrerebbe che Camilli si sia rivolto a soggetti malavitosi per risolvere la questione, gli avvocati Valentini e Di Silvio, invece, ricordano che ''furono gli stessi Camilli a denunciare il Vinci all’autorità giudiziaria per minacce, falso e truffa e che la vertenza civile dinanzi al tribunale ha avuto un suo percorso processuale che ha portato all’immissione in possesso dei Camilli da parte del giudice di Viterbo in quanto legittimi proprietari. Ogni speculazione su presunte mazzette è frutto di pura fantasia''.

Gli avvocati Enrico Valentini e Angelo Di Silvio sottolineano come i Camilli siano 'una famiglia di imprenditori che ha costruito con il lavoro la propria posizione dando occupazione centinaia di persone e che non può consentire di essere oggetto di una fuorviante interpretazione, a volte esasperata dolosamente da certa stampa, avendo rischiato e subito ritorsioni per non aver voluto soggiacere a ricatti ed estorsioni varie''.

''Deve essere comunque chiaro - concludo - che la famiglia Camilli non ha mai soggiaciuto e mai soggiacerà a ricatti ed estorsioni criminali tanto dirette quanto mascherate''.





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