ANNO 14 n° 118
''Un bilancio per unire la città''
di Luisa Ciambella
13/05/2016 - 15:29

Pubblichiamo la versione integrale della relazione sul bilancio comunale

di Luisa Ciambella*

Il bilancio di previsione 2016 non è molto diverso, dal punto di vista contabile, da quello del 2015. E' un bilancio difficile, che tiene conto di tutta una serie di cambiamenti normativi tipici di questo momento storico.

Dal punto di vista della tassazione, mi preme sottolineare che questa maggioranza non ha preso in considerazione la possibilità di alzare la tassazione, come ho letto su qualche giornale, a prescindere dal fatto che la legge non lo consente. Lavoreremo, se ce ne saranno le condizioni, per tentare un abbassamento della pressione fiscale durante gli ultimi due anni di consiliatura.

Devo fare un’altra precisazione: non si dica che la Tari, cioè la tassa sui rifiuti, è stata innalzata, è stato adottato l’adeguamento contrattuale previsto per legge che se non venisse onorato causerebbe dei contenziosi che tutti i cittadini dovrebbero pagare.

Ma ciò che mi preme sottolineare in questa relazione sul bilancio, che considero parte integrante del documento contabile, non è certo l’aspetto ragionieristico sulle singole poste che con tranquillità potremo approfondire nelle successive due sedute, ma l’aspetto che riguarda la prospettiva di questo Comune -alla luce del lavoro già svolto in questi tre anni- nella direzione della realizzazione di un vero bene comune. Penso fermamente che ci siano momenti in cui il senso di responsabilità dell’amministrazione e della politica si debbano far sentire.

Viviamo un momento di trasformazione ad ogni livello e dobbiamo candidarci ad essere tra quelli che indirizzano la trasformazione e il cambiamento. E per farlo anche questa amministrazione non può operare con la sua sola maggioranza. Se volessimo trovare le ragioni delle divisioni, che pure ci sono state e anche non troppo tiepide in questo consiglio, sarebbe facilissimo. Litigare inutilmente su qualsiasi questione riguardante i cittadini nel rispetto di una ''ragion di fazione'' sarebbe la cosa che forse ci riuscirebbe meglio.

Io oggi, come ormai da qualche tempo, ho maturato insieme a tutta la maggioranza la convinzione che è il tempo delle responsabilità, il tempo del condividere - nel rispetto dei propri ruoli- i processi decisionali che sono certa porteranno ad un cambiamento della nostra città, peraltro già avviato. Su questa linea sento di condividere con voi qualche riflessione che ritengo imprescindibile:

• la similitudine che più rappresenta questo momento, le necessità di questo momento, è il gioco di squadra, il fare rete.

• L’amministrazione viene da un anno gestionale, il 2015, terribile come per tutti gli enti e, nonostante tutto, non abbiamo rinunciato a credere che uno sviluppo turistico - visto il patrimonio che abbiamo - potesse essere possibile. La notizia non possono essere le polemiche che si leggono qua e la, tutte legittime ma permettetemi un po’ miopi, la notizia è che in questa città , dopo la promozione fatta a Milano per Expo per tutta la durata dell’esposizione universale (grazie alla determinazione del sindaco e dell’assessore Barelli), dopo la presentazione del progetto Experience Etruria sempre a Milano sugli itinerari turistici l’incoming in città ha visto una crescita importante. Una crescita che gli gli operatori del settore confermano sempre di più. E che noi possiamo oggi documentare sottostimando ovviamente in almeno 250mila presenze.

• Questo sviluppo turistico deve essere però monitorato e plasmato in maniera che non diventi qualcosa che non lasci nulla sul territorio e che sia qualcosa di continuativo. La crescita di questa città, in termini di considerazione mediatica nel panorama nazionale, è evidente; questo accade perché Viterbo ha avuto il coraggio senza risorse come si fa nelle situazioni più difficili di uscire fuori dalla sua tranquillità, dal suo torpore. La presenza sulle reti Rai in trasmissioni importanti che hanno dato lustro alla città ma anche soprattutto a Bagnaia con Villa Lante e San Martino con la bellezza del suo borgo.

• Experience Etruria e il distretto turistico dell’ Etruria meridionale a valenza interregionale: un percorso amministrativo ma non solo, anche economico, visto che potrà produrre minore burocrazia per le imprese, detassazione, opportunità. Tutto previsto dalle leggi in materia.

• Tre città come capitali della cultura dell'Etruria meridionale non è una perdita di tempo ma è un'opportunità, come ha evidenziato l'assessore Delli Iaconi. Io mi auguro che questo processo possa essere seguito da tutto il consiglio comunale con la stessa determinazione che la precedente amministrazione mise nel reperire i fondi plus che noi, con altra determinazione anche se con qualche difficoltà, siamo riusciti a portare a termine. Questo significa giocare in squadra e fare rete. Capire che su alcuni temi che riguardano lo sviluppo del nostro territorio e non solo dobbiamo esserci tutti ma tutti dalla stessa parte.

- Un altro fattore fondamentale è la possibilità che questo nostro territorio ha oggi nel vedere realizzata la trasversale Orte-Civitavecchia. Un ringraziamento va al ministro Delrio, che ha avuto il coraggio di definanziare un project financing della Orte-Mestre per inserirci tra le prime tre opere strategiche del Paese e chi in virtù delle proprie competenze e attaccamento alla sua terra ha lavorato perché ciò avvenisse.

Sento di ringraziare tutti i consiglieri provinciali che senza esitazione davanti a tentazioni di campanile hanno difeso strenuamente il tracciato verde della Trasversale, comprendendo che questo è l’ultimo treno per poterla realizzare e che non ci possiamo permettere un’altra esperienza tipo l’Autostrada del Sole o la ferrovia FS che non fu voluta in questa città per interessi neanche di campanile ma di campana. Li ringrazio ad uno ad uno anche perché li abbiamo in consiglio comunale: Quintarelli, Fabbrini, Treta, Tofani, e Micci. Ritengo che la città di Viterbo debba esprime la propria opinione su questo e dare il proprio sostegno.

Stiamo discutendo di partecipazione e di strumenti partecipativi; io credo che sia per fare rete sia necessario che sui grandi temi di trasformazione della città si debba trovare un modo per discutere insieme; mi riferisco alla realizzazione dei project financing per i parcheggi, il project per le terme e tanto altro. Mi permetto, dunque, di sottoporre alla vostra attenzione questa proposta, magari di discuterne all’interno della conferenza dei capigruppo,

Dicevamo degli strumenti di partecipazione democratica io, noi, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza positiva della Consulta del volontariato (per il cui lavoro sentiamo di ringraziare il presidente Ciorba, il consigliere Moricoli, la consigliera Sberna ma anche tutti i consiglieri, assessori, che hanno contribuito e contribuiscono al lavoro) che ha messo insieme tutti i soggetti dalla stessa parte e ha fatto riscoprire un senso di appartenenza e di partecipazione vera in quel settore- noi; di esperienze come questa dobbiamo seguirne la ratio e replicarne il modello in altri settori strategici: nella cultura (come peraltro suggerito dal consigliere De Dominicis), nello sport (dove c’è tanto bisogno di condividere per evitare che ognuno segua una sua linea che a seconda della possibilità diventa l’unica o marginale). La consulta per la scuola è un altro tema complicato, a seguito della riforma sulla buona scuola si ha l’opportunità dell’alternanza scuola lavoro, di un collegamento con con le imprese e allora ecco che la scuola e il settore sviluppo economico inevitabilmente devono lavorare insieme per pianificare e condividere un lavoro. Altro tema complesso e difficile riguarda la terza età, dove per tematica terza età, come amministratori, intendiamo parlare di quali politiche urbanistiche adottare per favorire la vita di una società che è inesorabilmente orientata all’invecchiamento,di quali tipo di servizi il comune potrebbe offrire per favorire la vita di un anziano ( penso al pagamento delle imposte e alle necessità a 360 gradi). Ovviamente le consulte non sono i doppioni degli assessorati, hanno una specifica competenza diversa dall’esecutivo. Loro sono proiettati al confronto con l’esterno nell’ottica di suggerire politiche sul tema da seguire eventualmente in determinati settori.

Dobbiamo fare rete tra quartieri della città e città stessa, oltre che tra frazioni e città, istruendo un modo per dare quelle piccole risposte al cittadino e che risolvano le necessità vicine al cittadino. Tutto questo per costruire una immagine che sia quanto più adeguata della città. È necessario che questo fare squadra porti tutti a sentirsi parte di un progetto di cambiamento e che ogni cittadino delle frazioni ritrovi o trovi l’orgoglio di essere bagnaiolo e viterbese, grottano e viterbese, san martinese e viterbese.

Alcune cose sono state fatte in città come nelle frazioni, esiste comunque la necessità di intensificare gli interventi e potenziarne l’efficacia. Siamo determinati a farlo, consapevoli delle difficoltà e della necessaria collaborazione da parte di tutti.

Dobbiamo fare rete come città, dicevo, all’interno dei nostri centri storici e, a questo proposito, un grande lavoro è già stato svolto dall’assessore Saraconi e dall’assessore Perà circa il master plan del centro storico ma anche sulle periferie. Altra necessità dell’amministrazione, su cui lavoreremo sempre nell’ottica del medio e lungo periodo, è quello di predisporre una serie di studi di fattibilità su opere intorno alle quali c'è un grande interesse da anni, ma sulle quali non si ha la benché minima idea progettuale. Non tutto potrà essere fatto, ma si inizierà - come nelle frazioni nei quartieri - a lavorare per priorità che spero saranno condivise e su progetti di fattibilità pronti all’uso, appena si verificheranno le condizioni per finanziarli e realizzarli.

Concludendo, sento di dire che tanto lavoro è stato fatto; non tutto l’impegno ha prodotto risultati o i risultati sperati, ma questo è il rischio che corre chi lavora seriamente. Oggi siamo ad un bivio, ribadisco che le grandi cose attese dalla città di cui ho parlato è possibile realizzarle tutti insieme, trovando le ragioni per unire la città e non per dividerla, questo è un auspicio sono certa che verrà raccolto.

*assessore al Bilancio e vicesindaco del Comune di Viterbo





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