ANNO 14 n° 118
La madre: “Gesto dettato da disperazione”
04/05/2013 - 04:00

VITERBO – (ale.ser.) Sarà l’esame autoptico a sciogliere i dubbi che ruotano tutt’intorno a quel feto di sette mesi gettato lì, tra i rifiuti di un cassonetto in via Solieri, nel quartiere Carmine.

A trovarlo un passante, ieri l’altro, che aveva subito dato l’allarme al 113. E le volanti della dottoressa Alba Milioni, partite a sirene spiegate da piazzale Romiti, in un batter d’occhio erano già sul posto. Seguite dai colleghi della Scientifica, dagli operatori sanitari del 118 e, poco dopo, dai cronisti.

A seguire il caso, anche gli uomini della Squadra mobile. Tutti coordinati dal sostituto Franco Pacifici che, dopo aver sottoposto a sequestro giudiziario la piccola salma, ha disposto l’autopsia.

L’incarico all’équipe medico-legale sarebbe già stato conferito e l’esecuzione è prevista tra oggi e domani mattina.

Il responso dell’ispezione cadaverica sarà utile per capire se sia trattato di un aborto clandestino o se, invece, il feto fosse ancora vivo quando è stato gettato nel cassonetto della spazzatura.

La madre, una donna di nazionalità romena, 24 anni, e residente in via delle Piagge, è già stata fermata e interrogata dagli uomini della Questura. Avrebbe confessato, sostenendo che si sarebbe trattato di “un gesto dettato dalla disperazione”. Non poteva mantenere il suo bambino? Oppure qualcuno l’ha costretta a gettare suo figlio tra i rifiuti?. Ipotesi, quest’ultima affatto trascurata dagli organi inquirenti. Perché, forse, non ha fatto tutto da sola. “Stiamo lavorando a 360 gradi”, si sono limitati a dire gli investigatori”. “Non possiamo dire nulla”.

Nemmeno in via delle Piagge sanno. Né conoscono. Né hanno visto o sentito. Tutti muti stanno. Tutt’al più ammettono che, sì, in effetti la polizia l’hanno vista. Qualcuno più audace si spinge fino ad indicarci dove risiede la giovane romena. “Penso che quello sia il suo appartamento perché la polizia è andata lì”. Punto e basta.

La ragazza, adesso, è in stato di fermo e piantonata al reparto di Ginecologia dell’ospedale Belcolle.

 





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