ANNO 14 n° 117
Dirigente Ardita: ''E' stato un attacco al nostro modello di sport popolare''
19/11/2014 - 00:12

VITERBO - ''L'aggressione di domenica mattina va oltre la rivalità destra-sinistra e, secondo noi è un attacco al nostro modello di sport popolare che danneggia le società che a Roma hanno sempre avuto il monopolio su impianti sportivi e delle scuole calcio''. Cosi Michele Magro, uno dei dirigenti della squadra di calcio di terza categoria i cui supporter sono stati vittima del raid di un gruppo di giovani d'estrema destra collegati a Casapound.

Ad avviso di Magro, dietro l'aggressione si celerebbe ''un tentativo di screditare il nostro progetto, tentando di farlo legare al concetto di violenza. Ma il calcio popolare - prosegue - è in crescita e si sta diffondendo a tutti i livelli, puntando sulla partecipazione e il supporto dei tifosi che entrano anche nei Cda''.

Magro conclude affermando che l'esperienza dell'Ardita andrà avanti ''e sabato prossimo la la squadra tornerà regolarmente in campo''.

A tre giorni di distanza dall'aggressione,  i giocatori che erano in campo sono ancora scossi: ''Ho visto un gruppo di incappucciati, con in mano spranghe e caschi - racconta un calciatore - scavalcare il muro della tribuna alle spalle dei nostri tifosi. Una volta sugli spalti hanno colpito tutti quelli che si sono trovati davanti. In campo sono volati alcuni sassi e qualche bomba carta''.

Secondo il giocatore l'azione '''era organizzata da tempo ed è stata compiuta in una partita fuori casa e di domenica mattina quando abitualmente i nostri tifosi sono meno numerosi. E gli aggressori- spiega - non erano soli: all'esterno del campo poi c'erano altre persone che li aspettavano nelle macchine''.

La stessa società, ieri pomeriggio ha pubblicato su facebook un post in cui spiega l'orine del suo nome, mutuato dal gruppo antifascista ''Arditi del popolo'', nato nel 1921. Il gruppo si formò dalla scissione della sezione romana degli ''arditi d'Italia'', composta da reduci della prima guerra mondiale e dell'occupazione di Fiume. La maggior parte degli arditi aderì al partito nazionale fascista, mentre la minoranza dette vita al movimento antifascista ''arditi del popolo''. 

Infine, la società Ardita ha reso noto che, da oltre un anno, non è più legata al quartiere romano di San Paolo,  e che il loro campo d'azione si è allargato ad altri settori della Capitale. 





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