ANNO 14 n° 121
Maxi inchiesta Asl: ventiquattro indagati
Corruzione, concussione, turbativa d'asta, fatture false alcuni dei reati ipotizzati
25/08/2011 - 10:22

Oltre venti indagati, tra i quali molti nomi eccellenti dell’imprenditoria e della politica; un lungo elenco di gravissimi reati ipotizzati: dalla corruzione alla concussione; dall’emissione di false fatturazioni alla turbativa d’asta; dall’abuso di potere al falso. Decine di migliaia di documenti tra trascrizione di intercettazioni telefoniche, verbali di sequestri, interrogatori, perizie. Sono i numeri della maxi inchiesta sulla Asl di Viterbo, scaturita da vari filoni di indagine, su cui i Pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci hanno iniziato a tirare le somme. E che, secondo quanto si è appreso, dovrebbe portare i due magistrati a notificare la chiusura delle indagini nei prossimi giorni.

Tra gli indagati, a vario titolo e per reati più o meno gravi, figurano l’ex manager della Asl Giuseppe Aloisio, il suo consulente “preferito” Mauro Paoloni, l’ex sindaco di Viterbo Pio Marcoccia, l’ex dirigente del servizio acquisti Renato Leoncini, gli imprenditori Roberto e Fabio Angelucci, proprietari delle case di cura di Nepi e Nuova Santa Teresa, e numerosi dirigenti di aziende fornitrici. Ventiquattro persone in tutto. Tra le parti offese ci sono il consigliere regionale Udc Rodolfo Gigli e l’ingegner Fabio Micio. Il primo per aver presentato una serie di interrogazioni alla Regione Lazio in cui denunciava fatti e circostanze dalle quali sarebbero scaturite alcune indagini; il secondo per aver presentato, in qualità di dirigente della Asl, alcuni esposti sull’operato di Aloisio e altri del suo entourage.

Infine, tra gli indagati, per l’inverosimile vicenda del centro diabetologico, figura anche l’attuale direttore generale della Asl Aldolfo Pipino, finito sott’inchiesta, sembra a seguito di un esposto, per aver fatto risparmiare soldi all'azienda che gestisce e per aver tolto l’esclusiva dell’assistenza ai malati di diabete a una struttura privata dei Cavalieri dell’Ordine di Malta. Stando alle indiscrezioni, i Pm potrebbero chiedere l’archiviazione della posizione di Pipino.

La maxi inchiesta, la cui fase istruttoria volgerebbe al termine, riguarda una parte delle molte indagini relative alla Asl di Viterbo. Alcuni nomi, come quelli di Giuseppe  Aloisio, Renato Leoncini, Fabio e Roberto Angelucci compaiono anche in altri fascicoli ancora in formazione con ipotesi di reato altrettanto gravi. Insieme a loro sono coinvolti anche alcuni alti funzionari della Regione Lazio.

Nel corso delle indagini, inoltre, sarebbero emersi frequenti, anzi frequentissimi, contatti tra un paio di indagati con un personaggio politico intervenuto pubblicamente e non in loro favore. Anche su quest’ultimo aspetto, sebbene per il momento non sia stato ipotizzato alcun reato e non ci sia alcuna iscrizione nel registro degli indagati, gli investigatori stanno tentando di fare luce.





Facebook Twitter Rss