ANNO 14 n° 117
''Solleviamola per quelli che c'erano, che ci sono e che non ci stanno più''
Sollevate e fermi finale con dedica
04/09/2016 - 01:40

di Barbara Bianchi

VITERBO - Lacrime, abbracci e applausi. Trasporto perfetto sotto ogni profilo. Quello dell'organizzazione, ma soprattutto della solidarietà e del ricordo. Al suo arrivo alla basilica di Santa Rosa, Gloria, la Macchina di Santa Rosa di Raffaele Ascenzi, si è illuminata di una forte e intensa luce rossa. Rosso come il filo che collega la tragedia del terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto a quella sfiorata esattamente 30 anni fa, nel 1986 quando la Macchina di allora, Armonia celeste, rischiò di travolgere la folla presente sul tratto in salita del percorso. Solo l'intervento di Nello Celestini e l'amoe dei facchini per la Santa evitarono il peggio e rimisero in piedi la Macchina, ferma e piegata davanti alla basilica. 

Ed è proprio a tale ricorrenza che sono dedicate le due ''chicche'' finali del Trasporto 2016: un doppio ''Sollevate e fermi!'', già annunciato dal Sodalizio, e la sorpresa dell'illuminazione rossa della base di Gloria.

''Solleviamola per quelli che c'erano allora, per quelli che ci sono oggi e per quelli che non ci sono più'': è questa la dedica speciale del capofacchino Sandro Rossi a fine Trasporto, che invita l'Italia intera a rialzarsi, a reagire, così come trenta anni fa la Macchina venne rimessa in piedi dopo il cedimento.  

Sono le 23,57 quando i facchini, stremati dallo sforzo aggiuntivo di via Marconi e del Sacrario, posizionano per l’ultima volta i cavalletti e appoggiano, dopo un doppio ''Sollevate e fermi!'', delicatamente la Macchina a terra. Con attenzione e concentrazione. Più delle dieci soste precedenti, perché ora la stanchezza inizia a farsi sentire e ogni movimento va controllato con maggiore prudenza.

23,59. Gloria è ferma. Di fronte alla casa della sua santa e illumina con centinaia di fiaccole e luci vive la facciata della chiesa. Ma non solo: sulla sua base sono stati posti led rossi, come le rose che ricordano la santa. Intorno è il buio. Tutti gli occhi sono puntati su di lei e sui suoi eroi, che a spalla, l’hanno portata in trionfo per le vie della città.

Un trasporto impeccabile e ricco di emozioni. Come si legge dal volto ormai rilassato e felice del capofacchino Sandro Rossi e del presidente del Sodalizio Massimo Mecarini. ''Temevamo il caldo. I miei leoni hanno sofferto sotto la macchina, ma non ci siamo lasciati sopraffare dalla paura di non farcela - dice Rossi a fine Trasporto -. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze e il nostro cuore. Per Rosa. Per Viterbo e per tutte quelle persone che ci hanno lasciato troppo presto e, sono sicuro, hanno vegliato su di noi questa sera''. Come Nadia Benedetti, l'imprenditrice viterbese uccisa nell'attentato di Dacca dall'Isis lo scorso 9 luglio. Il Trasporto era dedicato a lei.

Ora, però, è solo tempo di festeggiamenti e gioia. I 1900 metri del percorso sono ormai alla spalle. Così come le quasi due ore e mezza di cammino, iniziato alle 21,07 con il primo ''Sollevate e fermi!'', gridato con decisione e fermezza dal capofacchino a piazza san Sisto. Piazza Fontana Grande, piazza del Plebiscito, piazza delle Erbe, corso Italia, piazza Verdi e l'inedito tratto di viale Marconi fino a piazza del Sacrario sono solo un ricordo di fatiche lontane, che, allo scoccare della mezzanotte lasciano spazio all'emozione e alla felicità.

Posata la Macchina a terra per l'ultima volta, non rimane che stappare champagne e abbracciarsi tutti intorno a lei, gridando all’impresa, che ancora una volta, come ogni anno, è stata portata a termine con successo. ''I 700 metri in più di viale Marconi sono stati una dura prova da superare - commenta il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, col volto ormai disteso dopo tanta fatica -, una grande tirata. Ma che ci ha regalato un'enorme soddisfazione, soprattutto se legata il ricordo del lontano 1952, quando la Macchina arrivò di nuovo al Sacrario, e al 1986, quando io e Rossi eravamo dei giovani ciuffi'.

Infine, la soddisfazione del primo cittadino Michelini: ''Che orgoglio questi ragazzi! Sono il volto più bello della città!''. Una città che stanotte ha vissuto il suo sogno di Gloria. 





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