ANNO 14 n° 119
Facchini al giro delle sette chiese
I cavalieri di Rosa, partiti dal palazzo papale, attraverso le vie di Viterbo
03/09/2016 - 14:50

VITERBO - Ancora poche e interminabili ore e il momento più atteso dell'anno a Viterbo avrà finalmente inizio: Gloria, alle fatidiche ore 21, verrà sollevata al cielo a piazza S.Sisto dai cavalieri della santa e portata a spalla nelle strade buie delle città per risplendere davanti agli occhi dei tanti, nelle piazze o davanti uno schermo (tv, computer o smartphone non ha importanza), che accorreranno ad ammirarla tutti de 'n sentimento.

Prima però spazio alle tradizioni e prima di ogni Trasporto è arrivato il momento per i facchini di bianco rosso vestiti del giro delle sette chiese. Partiti alle 13 da palazzo papale in piazza S.Lorenzo - l'anno scorso ci fu un ritorno al passato con la partenza dal piazzale interno delle Scuole Rosse, in onore del presidentissimo Nello Celestini, che era da poco scomparso -, dove si erano radunati nella sala del conclave, i protagonisti del 3 settembre hanno ricevuto l'incitamento del presidente del Sodalizio Massimo Mecarini e del capofacchino Rossi.

''Questa mattina mi è venuta in mente la frase di un grande uomo, san Francesco - esordisce Mecarini - 'Cominciate a fare il necessario, poi il possibile, alla fine vi rendete conto che potrete fare l'impossibile'. Ed è questo a cui siamo chiamati noi facchini questa sera, all'impossibile''.

Il presidente del sodalizio ha poi mandato un augurio anche per Leonardo Bonucci, un ''facchino speciale'' come da lui definito, e al suo bambino di due anni Matteo, alle prese con una delicata malattia. Un ricordo poi per quel trasporto del '86, uno dei più difficili di sempre, di cui quest'anno ricorre il trentennale.

''Stasera non serve un pezzo di forza ma un pezzo di cuore - dice con la voce rotta dalla commozione il capofacchino Sandro Rossi - perché quel pezzo di via Marconi fino al Sacrario si fa solo con il cuore che unisce il facchini alla città''.

Usciti dalla cattadrale, i facchini hanno avuto gli incoraggiamenti più belli e speciali dai ragazzi dell'associazione Juppiter. Con indosso le magliette con la scritta ''Free Hugs'' i ragazzi disabili hanno abbracciato i cavalieri delle santa bambina, per regalare loro un po' di dolcezza prima del duro sforzo del Trasporto di questa sera.

''Quest'anno con il trasporto straordinario della Santa, ma anche con i cortei delle varie minimacchine, c'è stata l'apoteosi dell'amore dei viterbesi per Santa Rosa e per il Trasporto'' ha sottolineato  Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo. ''I facchini rappresentano ognuno di noi - aggiunge il primo cittadino -, la fatica sotto la Macchina è la fatica della vita''.

''Questo è il sesto trasporto a cui assisto - le parole del vescovo di Viterbo, monsignor Lino Fumagalli -, la cosa che mi ha stupito di più è stato vedere anno dopo anno crescere l'entusiasmo. Notare i volti contenti delle famiglie con i bambini mentre attendono il Trasporto è una cosa veramente bella. Ascoltiamo - conclude - l'insegnamento di Santa Rosa: se siamo uniti facciamo insieme cose meravigliose''.

Dopo la tradizionale foto di rito sui gradini del duomo, con alla testa del corteo il sindaco, il presidente della Provincia, gli onorevoli Mazzoli e Fioroni e i rappresentanti delle città delle Reti delle grandi macchina a spalla, e la banda musicale di Vejano, è iniziato la loro marcia al ritmo di ''La sera del tre...'' verso il santuario di Santa Rosa.

Inizio del giro delle sette chiese a piazza della Morte, dove i facchini hanno reso omaggio a santa Giacinta Marescotti, il cui corpo mummificato è custodito dalle monache di clausura nel monastero di San Bernardino, e dove hanno ricevuto dalle anziane suore le foglie di pungitopo legate alla tradizione della santa.

Seconda tappa a piazza S.Maria Nuova, nell'omonima chiesa romanica del 1100 e poi direzione piazza del Comune con la visita a Sant'Angelo in Spatha.

Da lì, imboccando Corso Italia, una breve fermata a piazza delle Repubblica al monumento dei facchini, opera scultorea del maestro Alessio Paternesi e poi un ulteriore omaggio, questa volta al Sacrario, al monumento ai Caduti, dove verrà deposta una corona di alloro sulle note del ''Silenzio'' suonato dal solista della banda musicale vejanese.

Visita poi alla chiesa della Trinità: dopo aver ascoltato il priore agostiniano, i facchini canteranno ''Mira il tuo popolo'' in onore della Madonna Liberatrice.

Ultime tappe del viaggio alla chiesa di san Francesco, dove rinnoveranno il loro patto d'amore con Santa Rosa, da cui il santo d'Assisi e patrono d' Italia trasse ispirazione, e al santuario della santa, dove dopo un momento di preghiera davanti le spoglie della santa, riceveranno dalle suore un'immagine benedetta di Rosa e le parole di esortazione del vescovo. 





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