ANNO 14 n° 117
''Meningite, nessun rischio di contagio''
Sul caso della bimba di 2 anni figlia, parla la dottoressa Aquilani
14/10/2016 - 06:05

di Nicola Savino

VITERBO - ''La meningite è una patologia tremenda, ma per fortuna molto rara''. La dottoressa Silvia Aquilani, responsabile del servizio vaccinazioni della Asl di Viterbo, lo scandisce per far comprendere che quanto accaduto nel centro che accoglie extracomunitari in via Emilio Bianchi (dove una bimba di 2 anni, figlia di una migrante, è stata colpita appunto da quella malattia) rientra in una casistica assai limitata: nel 2014 (ultimo anno del quale l'Istituto superiore di sanità ha fornito i dati definitivi) appena 163 persone colpite in tutta Italia. ''Purtroppo sono situazioni che si verificano e sulle quali non è possibile fare alcun tipo di previsione. L'ultimo caso che si è verificato nella Tuscia risale al febbraio del 2015 e riguarda il povero Luca Graziosi di Castel Sant'Elia. Il sedicenne fu colpito da meningite fulminante e non riuscì a salvarsi. Nello stesso periodo, un solo altro caso, ma si trattava di un uomo di origine campana che aveva soggiornato per qualche tempo nella zona di nostra competenza''.

Un ragionamento che porta a quale conclusione? ''Che non bisogna creare inutili allarmismi, né tanto meno un clima di ingiustificata paura. Sono cose che possono accadere: ad una bimba di origine africana, ma anche ad un ragazzo viterbese che fino al giorno prima della morte era andato regolarmente a scuola''. La domanda che ci si pone, però, è come mai la meningite non sia stata diagnosticata prima, già nella struttura sanitaria di Orte dove vengono seguiti i migranti che arrivano qui. ''Per il semplice fatto - risponde la dottoressa Aquilani - che non erano presenti sintomi di alcun genere che potessero far pensare ad una patologia del genere. Il triage eseguito dai colleghi di Orte è accuratissimo e non ha fatto registrare alcun tipo di allarme: altrimenti, è evidente, saremmo intervenuti subito. I tempi di incubazione sono molto brevi, appena 48 ore e infatti la bimba (che era arrivata sabato) ha cominciato ad avvertire febbre lunedì sera. E' stata immediatamente ricoverata e subito è stata diagnosticata la meningite''.

''Nello stesso tempo - continua - sono partite le operazioni di profilassi per tutte le persone che hanno avuto contatti con la piccola, anche in forma del tutto sporadica: gli altri migranti ospitati a Viterbo, gli operatori di Orte e tutti coloro che lavorano nella struttura di via Emilio Bianchi. Abbiamo anche avvertito la Asl di Siracusa perché fossero attivate tutte le procedure anche per gli altri migranti provenienti dallo stesso Paese africano della mamma e della bimba. Ma c'è un altro punto sul quale voglio essere estremamente chiara''. Dica pure, dottoressa. ''Va detto con assoluta chiarezza che non ci sono pericoli di contagio. La meningite si contrae per contatto diretto con portatori sani. Chiunque di noi potrebbe esserlo e non saperlo. L'unica persona veramente a rischio è la madre della bambina perché l'ha tenuta praticamente sempre in braccio. Ma per sicurezza abbiamo esteso la profilassi a chiunque le sia stato vicino, anche per pochissimo tempo e in modo del tutto fortuito''.

Insomma, bisogna rimanere tranquilli? ''Assolutamente sì. Non c'è ragione per coltivare preoccupazioni o paure che non trovano fondamento nelle nostre modalità sanitarie. Il contatto con portatori sani purtroppo può avvenire in qualunque momento e in un posto qualsiasi, come nel caso di Luca che morì mentre ero con lui e per il quale non ci fu nulla da fare. Va aggiunto che la meningite colpisce soprattutto nella fascia di età che va da 0 a 5 anni e nell'adolescenza, da 11 a 18 anni. Sono quelli i periodi a maggior rischio''.

Come sta adesso la bimba? ''Come si dice in questi casi, mi sento di esprimere un cauto ottimismo. Statisticamente quella patologia risulta mortale nel 20-30% dei casi. Purtroppo Luca apparteneva a quella minoranza...''. Ci potranno essere conseguenze future? ''Non siamo in grado di dirlo adesso. Sono moltissimi i casi in cui si guarisce totalmente, ma ci sono anche situazioni più complesse, come quella dell'atleta paralimpica Betty Vio, che ha perso gli arti, sia superiori che inferiori. Mi auguro che non sia questo il caso. Intanto, stiamo tutti tranquilli perché la situazione è assolutamente sotto controllo''.

Da aggiungere anche che nella struttura di via Emilio Bianchi, si sarebbe verificato anche un caso di scabbia, ma la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali. Inoltre, sembra che in via Palmanova si stia approntando una mensa per immigrati: anche in questo caso mancano conferme.





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