ANNO 14 n° 119
Migranti, primi arrivi a dicembre
Sopralluogo della quarta commissione consiliare all'ex fiera di Viterbo
23/11/2016 - 13:14

di Nicola Savino

VITERBO – La prima sensazione è di tristezza. Profonda tristezza. E non dipende solo dal cielo plumbeo e grigio che accoglie, anche con qualche goccia di pioggia, la quarta commissione consiliare in trasferta all’ex fiera di Viterbo per un sopralluogo de visu sul luogo scelto per creare una struttura temporanea per l’accoglienza dei migranti. Il presidente Arduino Troli (con tanto di papillon) aveva proposto questa visita proprio per costatare di persona la capacità di quel luogo di poter accogliere in maniera dignitosa quei poveracci che arrivano da terre lontanissime. Beh, il primo impatto è che la realtà supera (e di molto) ciò che si poteva immaginare.

Un posto squallido e desolante, una ventina di container, alcune opere di urbanizzazione per gli allacci alle utenze e per le fosse biologiche. E più nulla. Intorno gli uffici della Cotral, separati da una sgangherata recinzione, altre attività commerciali, giustamente preoccupate dall’arrivo dei migranti. E non perché si tratti di delinquenti, ma proprio perché lo squallore del posto non può essere garanzia di accoglienza (che è comunque doverosa) nei confronti di persone che molto spesso (non sempre) fuggono da guerre, violenze, carestia, povertà.

Con i consiglieri comunali, anche il sindaco Leonardo Michelini: ad accoglierli il vice prefetto vicario Salvatore Grillo che sta seguendo il progetto, in base alle indicazioni fornite dal Ministero degli Interni. Le domande sono tante, le risposte sempre uguali: si tratta di una struttura temporanea, destinata a rimanere aperta per non più di 90 giorni. Una soluzione tampone per far fronte all’emergenza di continui arrivi sulle coste italiane. Grillo, sollecitato sui costi di un’opera del genere, non è in grado di fornire le cifre, ma si dice disponibile a darle non appena rientra in ufficio. E poi si sofferma su alcuni aspetti formali: ''Noi siamo esecutori delle volontà del governo. Sarebbe auspicabile una distribuzione dei migranti sull’intero territorio provinciale, ma questo può avvenire solo se i comuni ci danno una mano. Fino a quando questo non avverrà, bisognerà andare avanti in questo modo''.

Ma a scaldare gli animi c’è soprattutto il tema del presunto abuso edilizio commesso su quel terremo. Lo aveva sollevato proprio da queste colonne l’ex sindaco Giulio Marini: ''Confermo di avere pronto l’esposto da presentare in procura. Questa area è agricola e se si trasforma in qualcos’altro, ci vogliono permessi e autorizzazioni: non mi risulta che siano stati chiesti e quindi, tanto meno, autorizzati’’. Il confronto è aperto: c’è anche Carlo Ruzi, titolare di un’azienda commerciale proprio al confine con il campo profughi (inutile girare intorno con le parole: la realtà sarà questa) che proprio non riesce a digerire questa scelta: ''Io come privato cittadino intendo muovermi con tutti gli strumenti a disposizione e in ogni sede. Non è un fatto personale con il dottor Grillo o con il sindaco Michelini, ma qui si stanno facendo cose che non si potevano e non si dovevano fare’’.

I container sono chiusi a chiave, a parte uno dove sono stati sistemati dei letti a castello. L’immagine è triste, al di là di chi dovrà andare ad occuparli. Ma è soprattutto triste lo scenario: capannoni, uffici, auto parcheggiate e nient’altro. Si è proprio sicuri che sia il luogo giusto per accogliere i migranti? La sala menza  sarà sistemata da un'altra parte, ad un centinaio di metri di distamnza: come ci arriveranno? Ancora non si sa. L’unica notizia è che oi lavori di sistemazione termineranno presto, tra 10 – 15 giorni al massimo. Dai primi di dicembre cominceranno ad arrivare gli ospiti. E probabilmente con loro anche i problemi.





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