ANNO 14 n° 119
''Campo profughi alla Fiera di Viterbo''
In quarta commissione Buzzi relaziona sull'incontro col prefetto di ieri
04/11/2016 - 10:54

VITERBO - Campo profughi alla ex Fiera di Viterbo. Tecnicamente in realtà si tratta di un Centro di accoglienza temporanea (Cat), come ha tenuto a specificare il vice prefetto Salvatore Grillo questa mattina in quarta commissione consiliare, convocata sul tema dell'immigrazione a Viterbo e nella provincia. Commissione a cui, a sorpresa, insieme al vice prefetto, al sindaco Leonardo Michelini e ai consiglieri hanno partecipato alcuni cittadini e imprenditori che, seppur non autorizzati a presenziare all'assemblea, hanno manifestato le tante perplessità e le criticità derivate dall'insediamento di una grande quantità di migranti in quella zona. Il loro timore riguarda soprattutto la sicurezza. E la scelta di una zona industriale, sulla Cassia Nord, dove sono già una ventina i container installati, non sembra tra le più felici. 

''Arriveranno, ma non subito, 60 persone nel Cat allestito nel parcheggio della ex Fiera di Viterbo - spiega Grillo -. Un'altra ventina saranno nella Tuscia a giorni. Le percentuali di accoglienza assegnate alle regioni inizialmente a luglio scorso sono saltate a seguito dei continui sbarchi, il Lazio da 5,8% è passato già a 10%. Tra le diverse iniziative allo studio del Governo c'è anche quella di incentivare i Comuni all'accoglienza corrispondendo una tantum 500 euro a migrante''.

''Il carattere di temporaneità della permanenza nel campo è relativa - sottolinea Claudio Ubertini (FI) - perché la temporaneità ora riguarda queste 60 in arrivo, poi riguarderà le successive''. Temporaneità ciclica, dunque.

''E' stata una scelta imprevedibile, dettata dall'emergenza - aggiunge il sindaco Michelini -, dobbiamo garantire la dignità ai migranti con opere pubbliche di urbanizzazione, tanto che lì si stanno già facendo dei lavori, e condizioni sanitarie adeguate certificate dalla Asl. Studieremo anche un protocollo d'intesa con le aziende''.

''Siamo favorevoli a un protocollo d'intesa, lo chiediamo anche noi, ma a che serve un protocollo d'intesa se gli arrivi sono imminenti - chiede Carlo Rossi, imprenditore, in rappresentanza delle aziende della zona -? Noi siamo in attesa di risposte e intanto queste persone arrivano, a due passi dalle nostre aziende. La mia è divisa dal campo da una siepe. Chi ci garantisce la sicurezza? Qui siamo tutti imprenditori, siamo persi nel mondo, laggiù ci sono solo le luci delle nostre aziende, c'è sempre la nebbia. Voi non ci siete mai neanche stati lì''.

''E' inaccettabile il modello di accoglienza che avete scelto - attacca Gianmaria Santucci (Fondazione) -, andiamo a farla lì al parcheggio della ex Fiera di Viterbo commissione. Come è possibile fare un centro di in area agricola? Ma è dignitoso?''.

''Si sta provvedendo ai lavori di messa in sicurezza sulle strutture nella zona in previsione degli arrivi - puntualizza Grillo -. Il prefetto, il questore e tutte le forze dell'ordine in questi casi rimodulano i servizi, anche di controllo, in funzione di quell'insediamento''.

La commissione viene sospesa per permettere al sindaco di partecipare alla celebrazione per la festa delle forza armate. Non prima, però che il consigliere Luigi Buzzi abbia rivelato l'esito dell'incontro, sempre sul tema dell'immigrazione, a cui lui e altri consiglieri comunali hanno partecipato ieri sera con il prefetto di Viterbo, Rita Piermatti. ''Di fatto alla ex Fiera di Viterbo verrà allestito un campo profughi - dichiara Buzzi -. Secondo i dati forniti dal prefetto Piermatti, i migranti nella Tuscia sono al momento 1100, ci si aspettano altri 2000 nuovi arrivi. Questi centri sono le uniche iniziative possibili per l'accoglienza, sennò sarà costretta a requisire le strutture''.

''Il prefetto ci ha anche fatto presente che l'accoglienza crea economia - continua Buzzi -, ci ha fatto l'esempio di Riace, dove con i fondi per gli immigrati ci hanno riqualificato il Comune. Ho replicato su quanta eticità ci possa essere nel fare business sui migranti, e il prefetto mi ha risposto che non condivideva l'obiezione, dato che altrimenti anche chi vende farmaci anti tumorali potrebbe essere considerato poco etico e attività a scopo di lucro. Ma il tumore la gente mica se lo va a cercare. Una risposta scandalosa, un paragone assurdo e improprio'. 





Facebook Twitter Rss