ANNO 14 n° 120
Il Pd striglia la prefettura ''Gestito male il problema migranti''
Mazzoli e Terrosi contro il modello adottato
14/11/2016 - 13:59

VITERBO - (ni.sa.) È scontro aperto tra il Pd e la Prefettura di Viterbo sulla gestione degli immigrati. Frattura totale che deriva da procedure ''autoritarie'' che non prevedono in alcun modo una qualsiasi forma di collaborazione con gli enti locali, e quindi in primis con i sindaci. Sono i deputati Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi a certificare che le cose così ''non possono funzionare''.

L'elenco delle doglianze è lungo e articolato e parte dalla constatazione che il prefetto di Viterbo e i suoi collaboratori disattendono le direttive nazionali. ''Il governo - sottolinea Mazzoli - ha dato indicazioni diverse e poi c'è un protocollo di intesa sottoscritto con l'Anci in cui si dicono cose molto diverse''. Nel dettaglio, in base alle direttive nazionale i comuni che aderiscono allo Sprar (Sistema di protezione dei richiedenti asili e rifugiati) non devono essere ulteriormente gravati dall'arrivo di altre persone attraverso meccanismi di accoglienza gestiti direttamente dalla prefettura con enti privati: ''Non è dato ultimativo - aggiunge ancora Mazzoli - ma un'indicazione precisa che qui da noi è stata completamente disattesa''. Come pure, risulta non applicato l'accordo stipulato in sede Anci in base al quale la percentuale di migranti che un territorio può accogliere non può superare il 3 per mille. ''Numeri - aggiunge l'onorevole Alessandra Terrosi - che in certe zone sono stati largamente superati. Con previsioni di ulteriori arrivi che non possono non creare tensioni sociali delle quali si deve tenere conto''.

L'atto di accusa del Partito democratico si sostanzia soprattutto nella situazione che si è creata nei giorni scorsi a Civitella Cesi dove l'arrivo di 24 donne in una struttura priva di servizi essenziali è sfociato nella dura reazione di protesta dei residenti. ''Dalla Prefettura - interviene il sindaco di Blera, Elena Tolomei - ci dicono di non preoccuparci e che la situazione sarà gestita totalmente da loro. Ma le cose non stanno così: si crea necessariamente un rapporto tra i cittadini e coloro che arrivano e che magari rimarranno lì per diversi mesi. A meno di non voler creare una separazione netta che poi nei fatti è impossibile''.

''La legge - aggiunge Mazzoli - prevede che la prefettura istituisca una tavolo permanente con tutti i sindaci proprio per creare un canale istituzionale di dialogo e informazione: perché non è stato mai convocato?''. In verità, i primi cittadini sono stati convocati per mercoledì, ma a giudizio dei parlamentari pd ''con ritardo ingiustificabile''. ''E' assurdo - sottolinea Francesco Coppari, sindaco di Vetralla - che la prefettura ci informi dell'arrivo di un certo numero di persone a cose praticamente già fatte e che poi voglia sapere da noi se ci sono minori o donne incinta...''

C'è un aspetto che viene continuamente in evidenza: attraverso l'adesione allo Sprar, le amministrazioni comunali possono gestire direttamente il fenomeno dei migranti (e fra l'altro sono previsti pure vantaggi economici), ma se l'adesione a questo meccanismo non esclude l'arrivo di altre persone, allora che senso ha partecipare?

Ma come si esce da questa situazione? Mazzoli e Terrosi hanno le idee chiare: ''Bisogna percorrere la strada della condivisione, dell'informazione e della partecipazione. Che è certamente più lunga e complicata, ma che è l'unica per garantire di poter governare il fenomeno. Che non è un'emergenza, ma che va ormai considerato come stabile. E peraltro se non si comincia a programmare, non si uscirà mai dalla fase dell'emergenza''.

Per avere risposte ai livelli più elevati, i due deputati hanno presentato un'interrogazione al ministro degli Interni. Intanto, la guerra ai metodi usati dalla Prefettura è già dichiarata. ''Anche l'ipotesi container all'ex fiera di Viterbo - conclude Mazzoli - non mi convince affatto perché rientra in quella forma di ghettizzazione che è l'esatto contrario di quanto prevede il nostro modello di accoglienza. Ci opporremo con ogni mezzo'





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