ANNO 14 n° 118
Tentata concussione, indagato Marini
L’avvocato Massimiliano Diddi: “La sua assoluta estraneità ai fatti è assodata
20/07/2013 - 04:00

di Alessia Serangeli

VITERBO – C’era da aspettarselo. E, in realtà, in tempi ancora non proprio sospetti lo avevamo anticipato (link) solo che poi la notizia era stata smentita. E infatti.

Non c’è solo l’abuso d’ufficio tra i reati contestati all’ex sindaco Giulio Marini, ma anche la tentata concussione. E il triangolo, adesso, è completo. I fatti contestati dal pool inquirente del sostituto Massimiliano Siddi risalgono al 2012, quando a gestire per intero lo stand del Lazio al Salone del vino di Verona fu l’assessorato regionale all’Agricoltura, di cui era titolare la bolsenese Angela Birindelli, indagata anche lei per gli stessi reati. Che, insieme al compagno di partito Marini, avrebbe favorito l’assegnazione del settore comunicazione alla società dell’imprenditore corchianese Giuseppe Fiaschetti, all’epoca patron della Viterbese, squadra del cuore del buon Giulio.

Secondo l’ipotesi accusatoria, in buona sostanza, i due avrebbero favorito l’assegnazione del servizio all’ex presidente gialloblu, anche lui iscritto sul registro delle informazioni di reato per tentata concussione.

“L’assoluta estraneità ai fatti dell’ex sindaco di Viterbo Giulio Marini è assodata e conto di riuscire a chiudere la vicenda già nella fase delle indagini preliminari”. A parlare, dal suo studio di Roma, è l’avvocato Massimiliano Diddi. “E’ comunque doveroso prendere visione delle carte – ha aggiunto – dopodiché faremo gli atti difensivi che valuteremo opportuni”. Alcun dubbio, infine, su un nuovo interrogatorio. “Chiederemo sicuramente di essere ascoltati di nuovo”.

L’inchiesta sul Vinitaly, lo ricordiamo, è una costola di un corposo fascicolo aperto sedici mesi fa in seguito alla denuncia dell’ex consigliere regionale Francesco Battistoni, secondo cui la Birindelli avrebbe commissionato 18mila euro di inserzioni pubblicitarie per la promozione delle attività del suo assessorato. E il quotidiano, per “riconoscenza”, avrebbe orchestrato una campagna stampa diffamatoria contro lo stesso Battistoni. Nell’ambito di questo filone sono indagati per corruzione e tentata estorsione la Birindelli e i giornalisti Paolo Gianlorenzo e Viviana Tartaglini, rispettivamente ex direttore del quotidiano L’Opinione di Viterbo e amministratrice della cooperativa che lo produceva.





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