ANNO 14 n° 118
Inchiesta Vinitaly, chiesto il proscioglimento per Giulio Marini
18/01/2014 - 02:00

VITERBO – L'ex sindaco Giulio Marini è estraneo all'affaire Vinitaly. Il pubblico ministero Massimiliano Siddi, che lo aveva iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio e tentata concussione, ha infatti chiesto l'archiviazione della sua posizione al giudice per l'udienza preliminare. Dalle indagini, durate circa due anni, non è emersa alcuna prova significativa che Marini abbia ''manovrato'', insieme con l'allora assessore regionale all'Agricoltura Angela Birindelli per far assegnare a un'azienda riconducibile all'imprenditore Giuseppe Fiaschetti, ex presidente della Viterbese Calcio, la fornitura di alcuni servizi al Padiglione Lazio in occasione dell'edizione 2011 del Vinitaly di Verona.

Oltre a Marini stanno per uscire di scena anche altri due indagati: il funzionario della Regione Lazio Giulio Somma e l'ex dirigente dell'Arsial Rosaria Marino. Entrambi, secondo l'ipotesi investigativa iniziale, avrebbero in qualche modo contribuito a ''pilotare'' a favore di Fiaschetti l'assegnazione della comunicazione del Padiglione Lazio al Vinitaly 2011, per un compenso di circa 600mila euro. E ci avrebbe riprovato, riuscendoci, anche nel 2012, per una cifra doppia. Ma Fiaschetti, cui non era stato ancora saldato il compenso dell'edizione precedente, rispose ''no grazie''. La Birindelli, che avrebbe avuto pronte delle alternative, fece comunque del tutto - troppo secondo gli inquirenti- per far saldare il conto all'imprenditore, anche a costo di prosciugare completamente le casse dell'Arsial.

A questo punto, è probabile che per la vicenda Vinitaly il pm Siddi si accinga a chiedere il rinvio a giudizio per l'ex assessore Birindelli, per l'allora commissario dell'Arsial Elder Mazzocchi e per il direttore dell'assessorato all'Agricoltura dell'epoca Roberto Ottaviani.

Il magistrato a chiesto l'archiviazione anche per Rosalba Robuano, impiegata dell'ufficio anagrafe del Comune di Viterbo, indagata nel filone d'inchiesta sugli attacchi sferrati dal giornalista Paolo Gianlorenzo contro l'ex consigliere regionale Francesco Battistoni. Robuono, secondo l'accusa ora decaduta, avrebbe fornito dati informazioni  su alcune persone poi finite nel mirino del giornale diretto da Gianlorenzo. La presunta campagna stampa contro Battistoni, ad avviso della procura, sarebbe stata la ''contropartita'' pagata da giornalista all'allora assessore regionale Birindelli, in cambio di 18mila euro di inserzioni pubblicitarie sul quotidiano che dirigeva.

In questo filone d'inchiesta, oltre a Gianlorenzo e Birindelli, restano coinvolti, la giornalisita Viviana Tartaglini e due presunti ''informatori'': la dipendente Asl Sara Bracaloni e l'impiegato dell'Agenzia delle entrate Luciano Rossini. Sono accusati a vario titolo di tentata estorsione, corruzione, tentata concussione e violazione di segreti d’ufficio. Per questi ultimi la richiesta di rinvio a giudizio sembra scontata.





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