ANNO 14 n° 119
Oggi ultimo interrogatorio in Procura, poi le richieste di rinvio a giudizio
Il Pm Massimiliano Siddi ascolterą il funzionario dell'Arsial Giulio Somma
Per alcuni degli indagati potrebbe essere chiesta l'archiviazione
28/10/2013 - 02:00

VITERBO - Con l’interrogatorio di Giulio Somma, funzionario dell’Arsial (Azienda regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio), fissato per questa mattina alle 10 dal pubblico ministero Massimiliano Siddi, dovrebbe chiudersi il filone d’inchiesta relativo alle edizioni 2011-2012 di Vinitaly, il Salone del vino di Verona. Nei prossimi giorni, infatti, il magistrato dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio degli indagati, tra i quali l’ex assessore regionale all’Agricoltura Angela Birendelli, l’ex sindaco di Viterbo Giulio Marini, l’ex commissario dell’Arsial Elder Mazzocchi, l’ex presidente della Viterbese Calcio Giuseppe Fiaschetti e i funzionari della Regione Roberto Ottaviani e lo stesso Somma. Il reato ipotizzato a carico di quest’ultimo è di abuso d’ufficio. Tutti gli altri sono indagati a vario titolo di tentata estorsione,  tentata concussione e abuso d'ufficio.

E’ probabile che per alcuni indagati il pubblico ministero chieda invece l’archiviazione in quanto, dalla lunghe e complesse indagini, non sarebbero emersi elementi a loro carico. Le richieste di rinvio a giudizio dovrebbero essere depositate nei prossimi giorni.

Quella su Vinitaly è uno dei filoni in cui si dipana la maxi inchiesta partita da un esposto dell’ex consigliere regionale Pdl Francesco Battistoni che, a suo dire, venifa fatto oggetto di una pesante campagna stampa da parte del quotidiano L’Opinione di Viterbo, diretto da Paolo Gianlorenzo. Campagna stampa che, sempre secondo la denuncia di Battistoni, sarebbe stata la ''contropartita'' di alcune inserzioni pubblicitarie, per un importo complessivo di 18mila euro, ottenute da Gianlorenzo dall’allora assessore regionale Angela Birindelli, militante dello stesso partito ma sua acerrima nemica. Scavando nel groviglio di rapporti tra la Birindelli e il giornalista, gli investigatori hanno individuarono e percorso altre piste, tra le quali, appunto, quella relativa al Vinitaly.

Nel luglio scorso, dopo quasi un anno e mezzo di indagini, il Pm Siddi fece notificare agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini. Secondo il quadro tratteggiato dagli inquirenti, la Birindelli avrebbe fatto pressioni indebite sull’Ente autonomo Fiera di Verona per far assegnare a una ditta riconducibile all’ex presidente della Viterbese Fiaschetti la comunicazione del Padiglione Lazio al Vinitaly 2011, per un compenso di circa 600mila euro. E ci avrebbe riprovato, riuscendoci, anche nel 2012, per una cifra doppia. Ma la ditta, cui non era stato ancora saldato il compenso dell’edizione precedente, rispose ''no grazie''. La Birindelli, che aveva già pronte delle alternative, fece del tutto - troppo secondo gli inquirenti- per far saldare il conto all'impresa di Fiaschetti, anche a costo di prosciugare completamente le casse dell'Arsial. 

Negli affidamenti ''pilotati'', secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo anche l’ex sindaco Marini, indagato per tentata concussione e abuso d’ufficio. Il 3 ottobre scorso, l’ex sindaco, su sua richiesta, è stato ascoltato dal Pm Siddi. Un interrogatorio durato circa 5 ore, al termine del quale ha dichiarato di sentirsi tranquillo e di ritenere di aver chiarito la sua posizione. Se c’è davvero riuscito si saprà presto: non appena il magistrato avrà formalizzato le richieste di rinvio a giudizio.





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