ANNO 14 n° 118
Battistoni (finalmente)
a tutto tondo
L’ex consigliere inizia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa
26/04/2014 - 02:00

VITERBO – E’ stato un uomo di partito - nell’accezione più ampia del termine - per vent’anni, Forza Italia, prima, e Pdl, poi. Quando c’è stato da fare un passo indietro lo ha fatto senza pensarci due volte, mettendo in secondo piano il suo interesse personale. A dirlo sono i fatti: si dimise da assessore all’Agricoltura della Regione Lazio in nome delle “quote rosa”, lasciando il posto senza battere ciglio all’ingegnere di Bolsena Angela Birindelli, oggi indagata in diversi fascicoli della Procura della Repubblica di Viterbo. Lo fece perché glielo chiese il partito. Esattamente allo stesso modo agì nel settembre 2012, quando l’ex governatrice del Lazio, Renata Polverini, gli intimò l’aut aut: “Le sua testa o cade la Regione”. Lui da capogruppo del consiglio regionale Pdl si dimise, ma anche lei, “la signora Polverini” come la chiama lui, pochi giorni dopo fece lo stesso, portando la Regione alla disfatta.

Qualche settimana fa, ha ripreso a scrivere il libro che narra la cronaca (incredibile) di quanto gli è capitato, che conterà (c’è da scommetterci) di tanti capitoli. Soprattutto adesso. Adesso che il sostituto Massimiliano Siddi ha chiuso le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio. Otto le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta Macchina del fango-False Fatturazioni, tra queste proprio quell’ingegnere di Bolsena cui cedette il passo, il giornalista Paolo Gianlorenzo, e l’ex collega Franco(ne) Fiorito.

Finora non ha mai concesso interviste né dichiarazioni ad alcun giornale; sebbene abbia ricevuto inviti dalle principali trasmissioni televisive nazionali. “Non ho mai parlato perché fu il partito a chiedermi di non farlo”. Quel partito che, però, non ha avuto dubbi nel voltargli le spalle. “Nessuno ha espresso solidarietà nei miei confronti, ad eccezione di Fratelli d’Italia”. Una circostanza di cui terrà conto per le “esperienze politiche future”.

Finalmente, oggi, è pronto. Francesco Battistoni ha deciso di parlare e lo fa senza mezzi termini né peli sulla lingua. Lo fa nell’intervista che segue e lo farà a ruota libera nei prossimi giorni, quando convocherà una conferenza stampa “per ricostruire passaggi politici di cui non ho mai parlato perché c’era un’indagine in corso”.

L’inchiesta è chiusa e, finalmente, c’è una data che inaugurerà l’inizio di un processo destinato a suscitare interesse e clamore. Il gup Federico Bona Galvagno ha fissato l’udienza preliminare il 30 giugno prossimo.

Che farà Francesco Battistoni?

“Ho già dato mandato ai miei legali di compiere tutti i passi necessari per la costituzione di parte civile”.

Sarà il procedimento giudiziario ad accertare eventuali responsabilità, ma c’è un dato inequivocabile che emerge leggendo i documenti della Procura: l’astio nei suoi confronti. Perché?

“E’ una domanda che mi sono fatto anche io e a cui non so ancora rispondere. Mi chiedo anche io il perché di tanto rancore, il motivo che spingeva alcuni personaggi ad architettare macchinazioni per screditarmi su tutti i fronti e indebolire la mia azione politica; ringrazio la magistratura che ha voluto andare fino in fondo alla vicenda. La macchina del fango e la vicenda delle false fatturazioni mi hanno insegnato che, d’ora in poi, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, mi guarderò bene le spalle, scegliendo con attenzione i compagni di partito”.

A proposito del suo futuro politico.

“Mi sto guardando intorno e sto riflettendo. Quanto ho vissuto nell’ultimo anno e mezzo ha travalicato la dialettica politica e, adesso, mi chiedo anche l’esistenza di responsabilità politiche, che nessuno ha avuto il coraggio di valutare, preferendo fare finta di nulla. Ad eccezione di Fratelli d’Italia, del consigliere Aurigemma, dell’onorevole Gramazio, e di tanti amministratori amici che mi ha sempre incoraggiato privatamente, nessuno ha manifestato solidarietà per quanto è accaduto, nessuno ha preso posizione”.

E’ vero che intende convocare una conferenza stampa?

“Sì, lo farò a breve. Ho intenzione di analizzare e ricostruire passaggi politici importanti di cui non ho mai parlato, perché fino ad ora la responsabilità politica era prioritaria rispetto alla mia difesa. Sulla vicenda, adesso, c’è meno interesse, ma voglio ricordare che se è crollato il sistema del finanziamento ai gruppi è anche merito mio”.

((E se per qualcuno, invece, fosse stata la sua più grande colpa? Si spiegherebbero molte cose). Anticipiamo all’onorevole Battistoni che gli gireremo la domanda durante la conferenza)).





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