ANNO 14 n° 119
Sequestrati altri documenti al gruppo Pd
Nuovo blitz della Guardia di Finanza nella sede del Consiglio Regionale del Lazio
13/12/2013 - 19:53

VITERBO - Fatture, attestati di spesa per rimborsi di carburante e telefoniche nonché e tutti i contratti di collaborazione occasionale stipulati dal gruppo consiliare del Pd alla Regione Lazio sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta della procura di Rieti sulle ''spese pazze'' della politica. Altri documenti sono stati acquisiti dalle fiamme gialle nella sede della società che gestiva i conti del gruppo, la Promogest 3000 Srl di Roma.

Secondo quanto si è appreso, il procuratore capo di Rieti Alberto Saieva avrebbe disposto anche l'acquisizione dei conti antecedenti e successivi al 2011, anno in cui sarebbero avvenute le ''spese pazze'' che hanno fatto finire nel registro degli indagati Esterino Montino. capogruppo Pd durante l'amministrazione Polverini, insieme con i compagni di partito Mario Perilli, dal 2010 al 2012 tesoriere del gruppo, Enzo Foschi, attuale capo della segreteria del sindaco di Roma Ignazio Marino, e il viterbese Giuseppe Parroncini. Con loro sono indagati dieci tra imprenditori e commercianti. Le ipotesi di reato vanno, a vario titolo, dal falso al peculato al finanziamento illecito.

Le fiamme gialle si sono presentate alla Pisana con un nuovo decreto di acquisizione di atti, firmato dal procuratore Saieva. Subito dopo hanno eseguito una perquisizione degli uffici ed hanno sequestrato vari scatoloni di documenti che, nei prossimi giorni, saranno passati al setaccio uno a uno.

Proprio dai contratti di collaborazione occasionale potrebbe scaturire un nuovo filone della complessa indagine. Gli inquirenti sospetterebbero che una parte non solo fosse irregolare, ma che sia stata stipulata a favore di ‘’personale politico’’ in modo tale da sgravare dal costo il partito mettendolo a carico della Regione Lazio.

Tra l’altro, stando a quanto è trapelato, il procuratore Saieva avrebbe disposto di estendere gli accertamenti anche al periodo 2005-2010. Insomma, l’inchiesta sulle ‘’spese pazze’’ potrebbe riservare molte altre sorprese. E anche la lista degli indagati potrebbe ulteriormente allargarsi.





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