ANNO 14 n° 119
Decadenza Moltoni, ultimo atto?
Il destino del consigliere Gal è al primo punto dell'ordine del giorno
del consiglio comunale di oggi. Lui è pronto a dare battaglia. Si voterà?
14/04/2016 - 02:00

VITERBO – (An. Ar.) Terzo e ultimo consiglio comunale di una tornata che si era aperta una settimana fa. Ricordate? Quella fu una seduta passata alla storia soltanto per un dettaglio di ordine pubblico: il presidente Ciorba, infatti, fu costretto a ordinare lo sgombero dell’aula dopo i tafferugli (ingiustificabili) di alcuni, alcuni non tutti, componenti dei comitati civici o a sostegno dell’acqua pubblica. Poi c’è stato il consiglio di martedì mattina, con le interrogazioni, e oggi si riprende il discorso dall’ordine del giorno, una lenzuolata di 54 (cinquantaquattro) argomenti, la maggior parte dei quali ormai superati dagli eventi, altri dalla dubbia utilità, altri ancora che probabilmente non riceveranno mai neanche la dignità di essere discussi durante questa legislatura.

Al primo punto, comunque, in virtù di un accordo arrivato in conferenza dei capigruppo, spicca la questione Moltoni. Così formulata secondo il linguaggio burocratese: ''Contestazione causa di incompatibilità al consigliere comunale ex articolo 69 D. Legs 267/2000. Esame delle controdeduzioni del consigliere’’. In parole povere: dopo la formulazione (ormai cinque mesi fa) delle ragioni per cui Moltoni dovrebbe essere dichiarato decaduto dalla carica, tocca allo stesso esponente del Gal adesso fornire la sua versione dei fatti. E la sua difesa. Tutto risale sempre alla mancata copertura assicurativa di cui Moltoni e altri amministratori in carica all’epoca furono vittime, al momento di firmare una delibera sul Cev, la ex società del Comune poi fallita. Qualcuno di loro – come l’esponente di Moderati e riformisti Maurizio Tofani – ne è uscito pagando la somma che era stata attribuita (80mila euro), altri come l’ex sindaco Gabbianelli hanno deciso di andare a giudizio. Moltoni invece si è visto bocciare un paio di ricorsi e, nonostante debba ancora arrivare una sentenza proprio su quell’assicurazione, ora il consiglio comunale dovrebbe esprimersi – in un senso o nell’altro – sulla sua posizione. Pena l’eventuale accusa di omissioni d’atti d’ufficio. Lo stesso prefetto ha sollecitato più volte un voto.

Che il consiglio voglia affrontare il caso ormai sembra scontato, tanto che il punto è stato inserito in prima posizione all’ordine del giorno. Ritrovata l’armonia in maggioranza – e prima di affrontare la maratona del bilancio, già alle prossime convocazioni – si vorrebbe chiudere una questione rimasta tanto, troppo tempo sul tavolo.

Dunque, Moltoni parlerà (o leggerà) le sue controdeduzioni e poi si andrà al voto. E qui si aprono scenari indecifrabili. In maggioranza, civici e Pd dicono di voler dare ‘’libertà di coscienza’’ ad ogni singolo consigliere. E come si è visto in precedenza, ci sono quelli più decisi, che interpretano la decadenza di Moltoni anche come un messaggio ‘’anticasta’’ (si veda il Movimento 5 Stelle, che ha chiesto l’anticipazione del punto anche martedì, quando non era possibile per regolamento, anche diversi esponenti dei civici), mentre per esempio nel Pd esistono diversi punti di vista. Da chi vuol far decadere Moltoni ad altri, diciamo così, più garantisti. E in minoranza? Qui si era fatto fronte comune per difendere l’alleato, ma se si dovesse votare per il dentro o fuori ecco che molti potrebbero uscire dall’aula, o appellarsi all’articolo 47 comma 4.

In caso di via libera alla decadenza, però, il consigliere del Gal – che in questi mesi, anche grazie alla crisi della maggioranza, si è visto allungare oltre ogni previsione la permanenza in aula – avrà ancora qualche carta da giocare. Intanto, pagare gli 80mila euro che gli sono stati richiesti (c’è una decina di giorni di tempo). Oppure ricorrere in sede giudiziaria per far valere le sue ragioni, sperando magari in un reintegro e/o in un corposo risarcimento. Moltoni ha già annunciato più volte che lo farà.

Il tutto, sempre che oggi il consiglio si tenga davvero, e che non ci sia qualche assenza di troppo. Anche questo è uno scenario, meno fantasioso di quanto si possa pensare.





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