ANNO 14 n° 118
Fiorita (ri)denuncia gli ex soci per calunnia e falsa testimonianza
11/02/2015 - 00:00

VITERBO - Una nuova denuncia contro i suoi ex soci è stata presentata da Gianfranco Fiorita, il dentista viterbese scomparso nel nulla nel 2010 con il ''malloppo'', cioè gli acconti dei suoi clienti che, stando all'accusa, sono rimasti senza soldi e senza denti. Lo ha reso noto ieri sera il suo difensore, l'avvocato Roberto Alabiso. Nell'esposto bis, il professionista sostiene di essere ''vittima'' dei suoi ex soci che lo avrebbe calunniato e avrebbero reso falsa testimonianza nel procedimento a suo carico in corso a Viterbo. 

''Dalla lettura dei verbali delle testimonianze rese da alcune parti civili nel processo a suo carico - scrive l'avvocato Alabiso -, il dottor Fiorita e il suo legale hanno ravvisato gli estremi di una azione evidentemente illecita posta in essere con lo scopo precipuo di danneggiare non solo la figura professionale del medico dentista ora rientrato in Italia, ma anche di approfittare della sua assenza per costruire un disegno calunnioso e pieno di ambiguità che rischiano di trasformare il professionista viterbese da 'mostro' a vittima designata''.

Dopo aver sottolineato che i reati di calunnia e falsa testimonianza sono assai più gravi del reato di appropriazione indebita di cui è accusato Fiorita, l'avvocato Alabiso aggiunge che per gli stessi, se dimostrati, ''si prevedono pene assai più severe in capo ai responsabili di quanto accaduto''.

La precedente denuncia inoltrata da Fiorita, per appropriazione indebita aggravata nei confronti dei suoi ex soci sta seguendo il suo corso, con le indagini delegate dalla procura alla Guardia di Finanza.

''A questo punto le possibilità di trattative per il Fiorita - precisa il legale - si restringono ai pazienti che hanno eventualmente dimostrato di aver subìto degli esborsi non dovuti, con esclusione manifesta degli ex soci e di altre presunte parti offese''.

''Un’ultima annotazione - scrive ancora l'avvocato Alabiso - riguarda la posizione dell’Ordine dei Medici di Viterbo, costituitosi parte civile nel processo pendente a carico di Fiorita: il professionista viterbese auspica che lo stesso danno all’immagine a lui addebitato venga contestato ai colleghi che nella fattispecie di cui trattasi non sono esenti da responsabilità personali anche di rilevanza penale''.

''Poichè il Fiorita intende tutelarsi in ogni sede - conclude il suo difensoree -, oltre che per chiarire la propria posizione processuale, anche per riaffermare la propria professionalità e la propria immagine, l’intervento dell’Ordine dei Medici di Viterbo nella vicenda di cui trattasi risulterebbe decisivo per la individuazione delle rispettive responsabilità nella questione relativa alla gestione e alle attività della Dental Action Snc''.

Certamente alla udienza del 2 aprile p.v. le dichiarazioni dell’imputato Fiorita Gianfranco potrebbero coinvolgere nel processo in atto persone insospettabili o comunque sino ad oggi coperte dalla preziosa immagine di “parti offese”. Ai posteri l’ardua sentenza”.





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