ANNO 14 n° 117
Viterbese sospesa tra campo e irrealtà: ''Dobbiamo vincere per i nostri tifosi''
Oggi l'incontro per cercare di convincere Deodati a tornare sui suoi passi
domani l'assalto alla Pontevecchio per restare in corsa per il primo posto
09/03/2013 - 04:00

VITERBO - Che poi ci sarebbe anche un campionato da giocare, e magari da provare a vincere. Ce n’eravamo quasi dimenticati, in questa settimana di dimissioni, di elemosine, di appelli, di riunioni inconcludenti. E invece la Viterbese domenica sarà di scena a Ponte San Giovanni, contro la Pontevecchio. (Curiosamente: la squadra che meno di anni fa sancì il ritorno dei gialloblu tra i professionisti).

E così, mentre le vicende societarie restano inquietantemente sospese, c’è qualcuno che prova a concentrarsi sul calcio giocato. Qualcuno come il vicepresidente Maurizio Donsanti, che dopo aver rimosso il silenzio stampa, ha definito insieme agli altri dirigenti sopravvissuti (o meglio: non scappati) tutti i dettagli per la trasferta umbra. Partenza domenica mattina alle nove, pranzo: tutto a posto, i soldi ci sono. Lo stesso Donsanti ha voluto guardare negli occhi la squadra, e lo staff tecnico. Loro, sono tutti d’un sentimento: vogliono provarci fino in fondo, ‘’innanzitutto per rispetto dei tifosi, che in questi giorni ci sono stati vicini in modo straordinario’’. E’ verissimo, per quanto riguarda i sostenitori, meno – molto meno – per quanto riguarda la città in generale, quella dei politici e quella degli imprenditori. Tutti rimasti in disparte, diffidenti, a cercare di capire di che morte morirà, se morirà, la Gialloblu. E qui torniamo al discorso societario.

Venerdì di calma piatta. Le dimissioni di Graziani (presidente), Vestri (vice) e Manfra (direttore sportivo) restano sul tavolo, immobili. Si aspetta qualche cenno d’apertura da parte di Angelo Deodati: si spera, soprattutto, che l’imprenditore di Pisoniano torni su suoi passi, e riapra la linea di credito promessa a gennaio al club di via della Palazzina. Linea di credito interrotta bruscamente la scorsa settimana, secondo i dirigenti dimissionari a causa di alcuni malintesi. Ma perché Deodati dovrebbe ripensarci? Innanzitutto perché era stato lui stesso ad esporsi, mediante dei contratti di sponsorizzazione già firmati; e poi, magari, perché potrebbe essere convinto dalle spiegazioni di Graziani. I sondaggi nei confronti di Angelino sono andati avanti anche nella giornata di ieri, oggi dovrebbe esserci l’incontro faccia a faccia. Se sarà fumata bianca, se tornerà a tornare l’armonia e torneranno a fluire i soldi, ecco che magicamente – oplà – le triplici dimissioni potrebbero rientrare. Altrimenti sul futuro della Viterbese, a breve e a lunga scadenza, potrebbero cominciare a rintoccare le campane a morto. Sembrano infatti molto poco seri i tentativi paralleli di cercare altri sostenitori (chi te li dà, centomila euro?) o di chiedere l’ennesimo favore al politico di turno. Per il momento l’amministrazione formale è affidata a tale Luca Di Carlo, commercialista, mentre non trovano conferme le indiscrezioni che vorrebbero un passaggio di quote dallo stesso Graziani ad un altro soggetto.

Intanto, la voce di uno scenario che vorrebbe una nuova Viterbese, con un nuovo management, pronta a ripartire l’anno prossimo dall’Eccellenza comincia a circolare con prepotenza in città. Il male minore, per ricostruire una società sana e vincente: la vedono così, quelli più realisti del re.






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