ANNO 14 n° 118
''Se non pagano porto via Vegnaduzzo''
Lo ha annunciato il procuratore del bomber argentino Leopoldo Ciprianetti
23/03/2013 - 12:35

VITERBO – (An. Ar.) Questa è una storia di assegni e di soldi, ma è anche una storia di promesse non rispettate e di fiducia malriposta. Questa è la storia di un attaccante argentino, Mattias Vegnaduzzo, e di una società di calcio – o almeno di quel che ne resta –, la Viterbese. Questa è la storia di una situazione che è diventata insostenibile, tanto da spingere il procuratore del giocatore, Leopoldo Ciprianetti, a venire a Viterbo un sabato mattina (oggi) e a tenere una conferenza stampa. Per vuotare il sacco, per far capire ai tifosi, alla città, a tutti, a che punto siamo arrivati: ''Lo facciamo per rispetto della gente che ama la Viterbese, vogliamo parlare chiaro. Mattias aspetta ancora il pagamento di cinque mensilità relative alla passata stagione (2011-12), e ha aspettato fin troppo. Dopo le ultime vicende, le ultime prese in giro, il limite è stato superato. Considerando anche il contributo che il ragazzo ha dato e sta dando alla squadra, al contrario magari di altri elementi anche del passato che poi non hanno esitato a mettere nei guai la società facendo vertenza''.

Così parla l’agente Fifa Ciprianetti, origini viterbesi, manager di parecchi giocatori argentini, ex giocatore, ex dirigente del Gaeta. Nel mentre, Vegnaduzzo sta completando l’allenamento di rifinitura al Rocchi, per poi partire con la squadra per la trasferta di Scandicci, dove sarà regolarmente a disposizione domani: “Ma potrebbe essere l’ultima volta – sottolinea il procuratore -. Vediamo quello che succede lunedì, e ci comporteremo di conseguenza”. Lunedì è il termine ultimo concordato tra Ciprianetti e il direttore sportivo della Viterbese Manfra per coprire le vecchie spettanze. Manfra ha assicurato che la situazione sarà risolta, Ciprianetti aspetta e si permette di dubitare, visto che tante volte, negli ultimi mesi, è stato respinto, rinviato, depistato, riempito di scuse. A partire dal finire della scorsa stagione, prima che Mattias tornasse in Argentina: “La società ci disse di aspettare, e fui io ad anticipare al giocatore quei cinque stipendi. Poi, all’inizio di questa stagione, ci siamo messi d’accordo per la riconferma, con la promessa da parte del club di provvedere quanto prima al saldo del vecchio debito. Niente, fino a dicembre. E poi fine ad oggi, di rinvio in rinvio, tra mille giustificazioni, appuntamenti andati a vuoto, promesse su promesse”. Intanto, con una professionalità commovente, Vegnaduzzo ha continuato a fare il suo lavoro, cioè i gol: 13 l’anno scorso (e decisivi per la salvezza), 15 quest’anno, almeno finora. Intanto, con una serietà commovente, Vegnaduzzo ha continuato a tranquillizzare la sua famiglia, moglie e due bambini.

Ciprianetti racconta di promesse non rispettate da parte di Fiaschetti (con il quale aveva fissato l’ingaggio di Vegnaduzzo nel dicembre 2011), di assegni in sospeso, di viaggi della speranza a Roma, da tale Luca Giordani (il cui nome emerge solo ora ma che, a sentire il procuratore, aveva, o ha ancora, un ruolo amministrativo e finanziario nella società), di colloqui con Manfra, Vestri e in ultimo con il sindaco Giulio Marini, al quale ha fatto visita giovedì scorso insieme a Mattias. Fino all’ultimatum: se entro lunedì non si risolve tutto, è pronto a portare via il giocatore e avviare la vertenza nelle sedi opportune. Sarebbe l’ennesima causa nei confronti della Viterbese, e di sicuro non sarà l’ultima.

Questo per quanto riguarda la passata stagione. Dell’attuale Vegnaduzzo ha  ricevuto sei mensilità, fino a gennaio, con una sensibile decurtazione dell’ultima. Gli sono state garantite altre due mensilità di qui alla fine, ma sempre ridotte: “Manfra ci ha detto che i soldi non ci sono più”, conclude amaro Ciprianetti. E come questa ci sono in sospeso tante altre situazioni spinose, quelle che porteranno la Viterbese ad una lenta ma inesorabile morte. Salvo miracoli, ovviamente.






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