ANNO 14 n° 118
La Viterbese condannata per gli stipendi
Quindicimila euro da pagare entro un mese agli ex giocatori Scarsella e Testa
07/06/2013 - 04:00

VITERBO – (An. Ar.) Altre due mazzate sulla Viterbese. Dure, ed esecutive. Non tanto per la consistenza delle somme da pagare (in totale circa 15mila euro, entro trenta giorni), quanto perché giungono in un momento particolarmente delicato (eufemismo) per il club di via della Palazzina, ad un passo dal fallimento. E chissà che proprio queste due ingiunzioni arrivate dalla Commissione vertenze economiche della Figc nel comunicato del 5 giugno non possano in qualche modo sancire la fine dell’attuale società. Con tutto quello che ne consegue.

Allora, leggiamo. La Federazione ha condannato la Viterbese a corrispondere a Valerio Scarsella (portiere nella passata stagione) la somma di 4mila e 600 euro, in virtù del contratto per il campionato 2011-13, rispettato solo in parte dai gialloblu. Scarsella, infatti, ha documentato il pagamento di soli 3mila e 400 euro, mentre l’accordo ufficiale firmato dalle due parti era di 8mila. La società ha un mese di tempo per pagare e inviare la liberatoria firmata dal calciatore.

Stesso discorso, se non peggio, riguarda Marco Testa (nella foto). Il centrocampista aveva un contratto di 25mila euro lordi, ma ha ricevuto dalla Viterbese solo 14mila 200 euro. La Figc ha condannato la società a versare i rimanenti 10mila 800 euro, sempre entro un mese dalla pubblicazione del comunicato. Quindi entro il 5 luglio.

Due botte mica male, ma non è questa la cosa ad allarmare di più. In entrambe le sentenze, infatti, spicca una frase preoccupante, a proposito della tesi difensiva avanzata dalla parte in causa: “La società non faceva pervenire alcuna memoria difensiva nei termini”. Che, tradotto dal linguaggio paludato della giustizia sportiva, significa che nessuno, da via della Palazzina, si è preoccupato di abbozzare una difesa, una giustificazione, una scusa qualsiasi. Insomma, alla discussione del caso la Viterbese era assente. Ingiustificata. Conferma di una situazione dirigenziale confusa, se non allo sbando: che non ci siano soldi in cassa si sapeva (così come si sa dell’incredibile mole di debiti), adesso sappiamo che anche i dirigenti rimasti sono davvero impotenti. Dei soprammobili inutili, mentre le condanne si susseguono. Già, perché altre vertenze con gli ex tesserati sono in dirittura d’arrivo, e ci saranno altri soldi da pagare. La Viterbese rischia insomma di precipitare verso il fallimento già dalle prossime settimane. Se va bene, invece, rimedierà “soltanto” qualche punto di penalizzazione nel prossimo campionato. Ma questo lo sperano gli ottimisti di natura.

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