ANNO 14 n° 117
Michelini - Camilli, oggi è il giorno
Appuntamento alle 13, in ballo c'è l'accordo per il futuro del calcio in città
03/07/2013 - 04:00

VITERBO - S’intriga e s’avvolge su stessa, questa storia. Proprio quando sembrava tutto risolto, mancavano solo poche carta da firmare, una sistematina al campo sportivo e via, a vincere i campionati con la Castrense o come cavolo si chiamerà. Invece, invece intorno alle sorti del calcio viterbese s’addensa una cortina fumogena niente male. Niente di preoccupante, sia chiaro, benché certa nebbia in quel di luglio sia piuttosto strana. E dando pure per scontato che nel calcio – come nella vita – gli happy ending non esistano proprio.

L’ATTESA Succede che il tempo passa e la consegna del campo sportivo comunale Enrico Rocchi - attualmente libero dopo la rinuncia alla gestione da parte della As Viterbese, nelle mani di Piero Camilli - non arriva. Slitta. Viene rimandata “a data da destinarsi”, spaventosa locuzione che cresce e si riproduce soprattutto in ambienti malsani, come la burocrazia italiana. E perché tutta questa attesa? Soprattutto per ragioni tecniche, formali: dopo la rinuncia della vecchia società, ci vogliono dei passaggi obbligati per chiudere definitivamente la cosa anche dal punto di vista legale. Allo stesso tempo, c’è bisogno di preparare un nuovo contratto di gestione: un’elaborazione che richiede tempo, con tutte le clausole e le righe piccole del caso.

OGGI L’INCONTRO Ecco perché l’agognata stretta di mano tra il sindaco Michelini e il Comandante Camilli ancora non c’è stata. Un incontro è previsto per oggi alle 13, lo ha annunciato lo stesso primo cittadino, che lunedì sera era al Rocchi per visionare di persona le condizioni del manto erboso. Sia chiara una cosa: anche dal faccia a faccia di oggi è illusorio aspettarsi una firma, proprio perché i documenti materiali ancora non ci sono. Si può però ragionevolmente sperare in una stretta di mano, che tra due galantuomini come Michelini e Camilli vale già parecchio. Per mettere finalmente a tacere le voci e le azioni di disturbo circolate negli ultimi giorni, e per dare il via all’era Castrense se non ufficialmente, almeno nei fatti.

PREZZEMOLINO PIANOSCARANO Perché c’è sempre il rischio che i tentativi del Pianoscarano di ottenere la disponibilità del campo “in alternanza” – come precisano sempre loro – alla Castrense, e non in concorrenza, finiscano per stranire il Comandante. Già, non è difficile pensare che nel modus operandi di Camilli, quella filosofia che lo ha portato a vincere campionati su campionati a Grotte come a Grosseto, non sia prevista la condivisione forzata del campo di gioco con un’altra realtà. La gestione e la disponibilità dell’impianto, da che mondo è mondo, la si affida ad un solo soggetto, fidato, al di sopra di ogni sospetto e in grado di garantire la manutenzione di una struttura complessa come è quella del Rocchi. Far turnare due o più squadre sullo stesso terreno di gioco, spesso durante il rigido inverno, finirebbe per assicurare una sola certezza: il deterioramento del fondo erboso, quel fondo erboso già provato dalla dissennata gestione di altri soggetti. Il Pianoscarano rivendica più o meno giustamente i suoi diritti ad usufruire del Rocchi, adducendo varie ragioni: il numero di tesserati, il, blasone di “prima squadra della città”, le attività sociali svolte. Tutto molto bello, peccato che la società rionale un campo già ce l'abbia (il vecchio e caro “Oliviero Bruni” del Carmine) e che al Rocchi negli ultimi anni abbiamo trovato poco spazio persino le squadre giovanile, costrette ad emigrare in provincia proprio per non rovinare il fondo erboso.

IL VIVAIO Già, il settore giovanile guidato da Mario Corinti, quello che tanto ha fatto per tutelare i suoi ragazzi e per garantire loro un futuro. Grazie ad una deroga federale, ora il vivaio potrà continuarsi a chiamare Viterbese almeno per la prossima stagione, nella speranza di ritrovare un’affiliazione con la Castrense non appena i regolamenti lo consentiranno. Se lo meriterebbero. E chissà che non trovi conferma anche una collaborazione con il BarcoMurialdina del presidente Pollastrelli, già tanto prezioso nel delicato passaggio che ha portato all’addio la vecchia Viterbese.

IL PROCESSO ALLA US Un’ultima notizia, a proposito di un’altra Viterbese, la vecchia Unione sportiva, quella fallita nel 2005. Dal processo per bancarotta fraudolenta, che si sta celebrando al tribuna di Viterbo, sono definitivamente usciti gli imputati Flenghi e Greco (ex amministratori delegati), perché le loro imputazioni sono cadute in prescrizione. In precedenza, l’ex presidente Capucci aveva patteggiato. Resta alla sbarra Giorgio Chessari, all’epoca direttore generale. Prossima udienza, il 10 dicembre.






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