ANNO 14 n° 117
Giallo sulla vendita della Viterbese il proprietario è Francesco Masucchio
25/05/2013 - 04:00

VITERBO - Domanda: di chi è la Viterbese?  Risposta: di tale Fancesco Masucchio (tutto attaccato). Come chi? Il 62enne nato a Nusco, in provincia di Avellino, e domiciliato a Cerignola, in provincia di Foggia. Dalla visura camerale risulta che questo signore ha rilevato il pacchetto di maggioranza delle quote societarie (85.63 per cento) da Carlo Graziani lo scorso 28 febbraio. Basta cliccare sulle foto e controllare. Che Graziani avesse ceduto le sue azioni era cosa che si sapeva, lo stesso imprenditore di Blera lo aveva detto, e correttamente il 1 marzo aveva anche rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente. Adesso Viterbonews24 è in grado di mostrarvi anche la certificazione ufficiale che lo attesta.

Purtroppo la scoperta apre una sfilza di altre domande, e da chiarire in fretta. “L’impresa appartiene a: Gruppo Masucchio”, dice il registro delle imprese. Ma basta cercare “gruppo Masucchio” su internet per non trovare assolutamente niente. Come se il gruppo in questione non esistesse. E lo stesso vale per il signor Francesco Masucchio. Un errore di battitura? Difficile, visto che per tre volte nel documento (che è anche ufficiale) è scritto “Masucchio”. Dunque non si riesce a capire chi sia il nuovo proprietario gialloblu, né in quale campo operi. Mistero assoluto.

C’è poi da registrare anche la conferma che il restante 14 per cento delle quote sono sotto pignoramento, visto che appartenevano alla società Terre dei papi srl (di Lamberto Maggini) che è in liquidazione. I diritti di queste quote sono acquisiti per pignoramento dalla Banca cattolica, che ora, a quanto risulta a Viterbonews, avrebbe dato mandato ad un commercialista di venderle.

Ma torniamo alle quote passate da Graziani a Masucchio. Resta da capire sia l’identità del nuovo proprietario, sia le ragioni che lo abbiano spinto a rilevare la maggioranza della Viterbese. Allo stadio non si è mai visto (e dire che i risultati fenomenali della squadra hanno richiamato tanta gente in tribuna), così non lo conoscono i dirigenti della società, almeno quelli rimasti. In una situazione normale il nuovo proprietario di un club si farebbe almeno vedere. Una telefonata. Una cartolina. Che interessi ha, dunque, il signor Masucchio per la Viterbese? Anche qui: mistero fitto. E preoccupante.

Così come è preoccupante la situazione debitoria della società di via della Palazzina, già oggetto la settimana scorsa della visita della guardia di finanza. Non sono da escludere altri colpi di scena in questo senso. E intanto il tempo passa e s’accorciano anche i margini per cercare soluzioni serie per salvare la società. Anche l’ipotesi di un intervento divino di Angelo Deodati è un’illusione: l’imprenditore di Pisoniano non è interessato ad impegnarsi così pesantemente, con altissimi costi da affrontare, nonostante qualcuno provi a tirarlo per la giacchetta un giorno sì e l’altro pure. La strada migliore sarebbe quella di portare i libri in tribunale già da lunedì e avviare le pratiche di fallimento, prima che sia troppo tardi. Magari aspettando un intervento della Procura. Dopodichè pensare ad una road map per portare in città un altro titolo sportivo,e per ripartire dalla serie D ma con i conti a posto. Con un altro presidente (Moneti, Camilli o chi vi piace di più), non certo con il “signor Masucchio”, chiunque egli sia.  






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