ANNO 14 n° 117
Calcio - Serie D, Deodati ci riprova con la Flaminia
13/06/2013 - 04:00

VITERBO – (An. Ar.) Non c’è speranza di salvare questa Viterbese. E non c’era neanche la speranza di avviare una procedura di ripescaggio, il famoso progetto Deodati, naufragato ufficialmente martedì – con un eccellente tempismo post elettorale – dopo l’ultimo incontro con gli attuali amministratori del club. Perché oltre ai due milioni e seicento mila euro di debiti finora (finora) appurati, i consulenti di Deodati si sono trovati di fronte un’altra bella sorpresina. Bella si fa per dire. “Di cosa si tratta? Semplice: abbiamo scoperto che la As Viterbese non ha presentato il bilancio al 30 giugno 2012. Perciò era impossibile anche solo pensare al ripescaggio, figuriamoci avviare il procedimento”. Ora, a parte che al ripescaggio – come agli elefanti rosa, agli asini che volano, alla verginità di Cicciolina – qui non credeva nessuno, resta un inquietante interrogativo. Se fosse vero che i gestori della Viterbese, di una società a responsabilità limitata, si fossero “dimenticati” di presentare il bilancio, come da legge, saremmo veramente di fronte ad un dilettantismo galoppante, che sfiora l’incapacità per non dire di peggio. Con immaginabili ripercussioni, non solo sportive, per i nostri eroi.

Ma è ora di chiudere questo terribile capitolo della storia gialloblu, lasciandolo magari ai tribunali, e di pensare a come proseguire, per altre strade. Coloro che stanno lavorando alla cosa sono persone di calcio, bravi a navigare tra i regolamenti. Domani è previsto un incontro tra Deodati e Ciappici per discutere del trasferimento del titolo sportivo rossoblu nel capoluogo. L’imprenditore di Pisoniano, dopo aver rinunciato ad inseguire la chimera del ripescaggio (per dirla alla Fossati), proverà a prendere il titolo di D da Civita Castellana. Non costa tantissimo, e soprattutto è libero da debiti. Se son rose fioriranno, altrimenti Ciappici resterà nella città delle ceramiche, magari accettando di coinvolgere nel suo progetto low cost più gente del luogo.

Se anche questo tentativo dovesse andare a vuoto, altre persone potrebbero correre in soccorso del calcio viterbese. Persone che finora si sono guardate bene da uscire allo scoperto. Anzi, qualcuno come Moneti si è anche affrettato a smentire “ogni eventuale interessamento”. E vabbe’.

Altri, come il Comandante Camilli, tacciono. Pur albergando di frequente nei sogni più sfrenati dei tifosi, che sognano l’arrivo in pompa magna dell’imprenditore di Grotte di Castro, dopo tanti anni di abboccamenti, corteggiamenti, atteggiamenti spesso stupidi e autolesionistici da parte di qualcuno che aveva in mano lke chiavi dello stadio Rocchi. Acqua passata, si spera. Così come si spera che siano maturi i tempi affinché il cerchio si chiuda, e possa partire un progetto vincente. Anche dall’Eccellenza (il titolo è già in famiglia, basterebbe chiedere il campo ai primi di luglio, visto che le iscrizioni nel massimo campionato regionale scadono dopo il 10 di quel mese) Ma, ripetiamo, queste considerazioni al momento sono soltanto desideri di chi ha il gialloblu nelle vene.

Dal mercato, intanto, giungono voci sull’interessamento dello Spoleto (dopo quello della Pianese) per Matteo Pero Nullo. Pollini piace a Ronciglione e Sorianese. E diversi giocatori potrebbero seguire Manfra – il direttore sportivo non rientra nei piani degli eventuali salvatori gialloblu – nella sua prossima avventura. Al diesse, infatti, le offerte non mancano. Come al solito.






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