ANNO 14 n° 120
Tornano in cittą gli ultimi affreschi sequestrati dalla procura di Viterbo
Un'opera potrebbe raffigurare Santa Rosa
25/10/2012 - 04:00

di Alessandra Pinna

VITERBO – Torneranno questa mattina a Viterbo i quattro affreschi cinquecenteschi raffiguranti le virtù profane, strappati dalle pareti di palazzo Spreca, nel centro storico del capoluogo.

I dipinti, come è accaduto per gli altri dieci restituiti dalla procura di Viterbo la scorsa settimana, saranno custoditi all’interno del Museo civico ‘’Rossi Danielli’’, in attesa che la Sovrintendenza per i beni architettonici e culturali decida la nuova collocazione.

Secondo indiscrezioni uno dei quattro affreschi non farebbe parte del ciclo delle virtù profane ma raffigurerebbe Santa Rosa. Se l’ipotesi trovasse conferma, si tratterebbe di uno dei più antichi affreschi, non andati perduti, raffigurante la santa patrona di Viterbo.

Il sequestro dei dipinti era stato disposto la scorsa settimana dalla procura della Repubblica di Viterbo. Il ciclo di opere, di autore ignoto, erano stati staccati dal palazzo con la tecnica dello strappo, un’operazione particolarmente delicata che consiste nel distaccamento della pellicola pittorica per mezzo di colle speciali, in una data ancora sconosciuta, dopo che il Comune nel 1989, aveva iniziato l’iter per cedere il palazzo ai privati.

La scoperta degli affreschi era stata fatta da Enzo Bentivoglio, un docente dell’università della Tuscia ed esperto d’arte, durante una visita alla Biennale internazionale dell’antiquariato di Roma, a Palazzo Venezia. Dopo la segnalazione del docente alle autorità, il procuratore capo Alberto Pazienti aveva aperto un’inchiesta e, pochi giorni dopo, aveva disposto il sequestro. Nel frattempo le opere erano tornate nel negozio ‘’Umbria Sud’’ di Spoleto di proprietà dell’antiquario che, durante la Biennale di antiquariato, aveva esposto le opere: Emo Antinori Petrini, tuttora iscritto nel registro degli indagati per violazione delle norme sulla tutela del patrimonio artistico e ricettazione. Il ciclo delle ‘’virtù profane’’, infatti, oltre a essere in vendita alla Biennale, figuravano in un sito internet di compravendita di oggetti di antiquariato ‘’Antico Antico’’ con espositore ‘’Umbria Sud’’ di Emo Antinori Petrini.

 

 

 





Facebook Twitter Rss