ANNO 14 n° 120
Recuperato volume del XV secolo trafugato a Bagnoregio
Inchiesta del procuratore Pazienti
13/08/2014 - 02:01

VITERBO - Un altro pezzo di storia locale è stato recuperato dal procuratore capo Alberto Pazienti: si tratta di un volume del XV secolo contenente le ''riformanze'' (i verbali dei consigli comunali, uno strumento essenziale per ricostruire la storia locale, ndr) del comune di Bagnoregio del triennio 1472 al 1474.

Anche questa volta è stato un salvataggio in extremis: il magistrato ha infatti fatto sequestrare ill prezioso manoscritto il 23 giugno scorso, tre giorni prima che venisse messo in vendita da una nota casa d'aste romana. Attualmente, il volume è stato assegnato in custodia giudiziaria all'Archivio di Stato di Viterbo, in attesa di essere restituito al comune di Bagnoregio.

Le indagini, secondo quanto si è appreso, sono scaturite da una segnalazione giunta in Procura all'inizio dello scorso mese di giugno. Proprio in quel periodo era stato pubblicato il catalogo di una casa d'aste della Capitale, nel quale veniva annunciata, tra l'altro, la messa in vendita del manoscritto bagnorese il successivo 26 giugno.

Nonostante il poco tempo a disposizione, il procuratore Pazienti ha aperto un fascicolo contro ignoti per ricettazione e ha incaricato i suoi collaboratori, l'ispettore capo Felice Orlandini, della Polizia di Stato, e il luogotenente Sandro Calista, della Guardia di Finanza, di accertare se il documento quattrocentesco fosse regolarmente nella disponibilità della casa d'aste. E' così emerso che il manoscritto le era stato affidato in conto vendita da due persone residenti a Modena. Oltre tutto a un prezzo irrisorio, 2mila euro, rispetto al valore storico-culturale del volume.  Più o meno negli stessi giorni, la Soprintendenza competente, informata del ritrovamento, ha sottoposto il documento a vincolo. infine, è arrivato il sequestro.

Ad oggi non è stato possibile risalire con certezza al periodo in cui il volume è stato trafugato dall'archivio storico del comune di Bagnoregio. Dagli inventari risulta che a cavallo tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, era al suo posto. Comunque, trattandosi di un bene tutelato come patrimonio indisponibile dello Stato, non può che essere di proprietà pubblica.

 ''E' molto probabile - ha commenta il procuratore Pazienti - che i reati siano prescritti. Ma a noi interessa soprattutto salvaguardare il bene culturale, un pezzo della nostra storia - aggiunge - che presto tornerà al Comune di Bagnoregio''.

In precedenza, per citare solo i casi più recenti, il procuratore e il suo staff avevano recuperato i pregevoli affreschi fatti sparire da Palazzo Spreca, nel centro storico di Viterbo, che sono stati confiscati e assegnati al Comune di Viterbo; un manoscritto datato 20 marzo 1809, intitolato ''Regole e statuti per il giuoco di formaggio, ruzzolone e ruzzoletta da osservarsi nell’insigne Terra di Vallerano''. Un documento di grande valore storico-culturale, legato a uno degli ''sport'' popolari più antichi della Tuscia. Infine, ha ''suggerito'' alla direzione generale dell’Asl di restaurare Palazzo Farnese e di preservare le opere d'arte in esso contenute. ''Suggerimento'' che è stato subito accettato. 

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