ANNO 14 n° 120
Palazzo dei Priori. Unioni civili condannate al rinvio
23/02/2014 - 01:52

VITERBO – Che fine hanno fatto, le coppie di fatto? Bella domanda, risposta vaga: stanno tra color (gli ordini del giorno) che son sospesi. Già, perché pare proprio che l'approvazione del registro delle unioni civili da parte dell'amministrazione comunale viterbese non riesca ad essere discussa – e casomai approvata – neanche nei prossimi consigli in calendario. Quello di giovedì 27 febbraio e quello di giovedì 5 marzo. Prolungando ulteriormente i tempi di un dibattito e un iter burocratico iniziato oltre sette mesi fa.

Ne sta parlando, e da un pezzo, la prima commissione, presidente Melissa Mongiardo. L'ultima puntata risale al 16 gennaio, quando si tenne l'audizione aperta a tutte le associazioni, quelle a favore e quelle contro. Fu uno spettacolo francamente imbarazzante, con decine di iscritti a parlare, ciascuno a rappresentare sedicenti realtà associative, ciascuno a difendere la sua posizione precostituita. Fu lo sfogo naturale di una polemica che già imperversava da mesi sui giornali o sui social network. Al percorso manca ancora una tappa, quella decisiva: la stesura di un regolamento da portare poi all'approvazione – o all'eventuale modifica – del consiglio comunale. E infatti il punto resiste imperterrito nell'ordine del giorno dei prossimi due consigli, anche se visto che non è prevista finora alcuna riunione della commissione, è praticamente impossibile che ci arrivi, e anzi è scontato un altro rinvio. Fino a quando? Chissà.

Di certo alla commissione decisiva vuole presenziare anche il sindaco Michelini (pure presente all'audizione delle associazioni), e di certo nessuno a palazzo dei Priori vuole correre il rischio di portare in votazione il tema più caldo che c'è, quello che per la prima volta potrebbe spaccare la maggioranza. Non è un segreto infatti che diverse componenti dell'alleanza che sostiene l'attuale amministrazione, non sono affatto a favore dell'approvazione del registro. Si va da alcuni cattolici delle liste civiche (personaggi tra l'altro che fino ad un anno fa militavano nel centrodestra) ad alcune parti del Partito democratico. E allora, vuoi vedere che aveva ragione quel navigato consigliere che, cinque mesi fa, pronosticava: “Vedrete, questa roba in consiglio non ci arriverà mai”.





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