Riceviamo e pubblichiamo

Il percorso per l’approvazione del Registro delle Unioni Civili a Viterbo è giunto ad un punto di svolta, che corrisponde ad un momento di responsabilità collettiva importante.

Non una mediazione tra vincoli e ostacoli incrociati, ma la condivisione di una impostazione civica nuova che tenga conto dell’evidenza. Oggi il concetto di “famiglia” è stato sostituito da quello di “famiglie”, perché soprattutto il rapporto tra un uomo e una donna - e con la eventuale presenza di bambini – può strutturarsi e consolidarsi attraverso varie forme, anche non riconosciute dalle attuali leggi.

Tuttavia anche questo legame affettivo può e deve avere un riconoscimento pubblico, per individuare quell’insieme di diritti e doveri che sono propri e specifici dell’elemento di base di una comunità. Un nucleo familiare o parentale stabile. Anche tra individui dello stesso sesso. 

Sel chiede per questo che gli sforzi fatti in questi mesi giungano a compimento senza tentennamenti. Dobbiamo fare presto e bene perché molti ed in modo trasversale (anche in Consiglio comunale) in questo senso si sono espressi.

Accogliamo con favore l’dea che ci possa essere una convergenza tra i partiti ed i movimenti su un testo condiviso, come ad esempio quello per il quale sono state raccolte le firme da una serie di realtà e sigle locali. Se questo vuol dire una più ampia condivisione è una cosa buona.

Tuttavia non è opportuno attendere oltre e inviti in tal senso, che possano sottendere tentativi di prendere tempo e di trascinare il dibattito per interessi o timori, non saranno tollerati.

Proseguiamo questo percorso di civiltà mantenendo gli impegni assunti e rafforziamo quella credibilità che pretendiamo sia attribuita ad una classe politica costituzionalmente laica e lungimirante.

Umberto Cinalli

Coordinatore SEL/VBC Viterbo