Riceviamo e pubblichiamo
La città di Viterbo non ha bisogno di un sindaco “ bacchettone”, ma di un sindaco che governi la città e che garantisca ad ogni cittadino la possibilità di poter godere dei diritti e della libertà e questi devono essere garantiti senza nessuna discriminazione soprattutto quelle fondate sull’ identità di genere.
Il nostro primo cittadino ha una posizione poco chiara sull’istituzione del registro delle unioni civili, e pur di non prendere una posizione e di non accelerare, si appella all’agenda di governo, ma lui è un sindaco è un amministratore pubblico e quindi sa bene che il Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) esercita pressioni sullo Stato Italiano affinché anche nel nostro paese siano riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali.
Il sindaco sembra avere le idee un po’ confuse su questo argomento, perché l’istituzione del registro ha come unico obiettivo quello di tutelare e sostenere le unioni civili al fine di superare situazioni discriminatorie e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio, attraverso aree tematiche d’intervento quali la casa, la sanità, i servizi sociali, i diritti e partecipazioni, le politiche per giovani, i genitori e gli anziani, formazione e scuola, ed è un dovere delle amministrazioni prevedere condizioni non discriminatorie per l’ accesso a tali aree.
E Michelini rispetto a tutto ciò cosa fa? Rilascia una dichiarazione dove il primo a mettere paletti è proprio lui, sventolando la “bandiera della famiglia tradizionale, che va privilegiata perché la procreazione è un interesse nazionale; se non ricordo male qualcuno un po’ di anni fa sosteneva lo stesso principio…
Quindi la posizione chiara del sindaco è “ aspettiamo il governo”, “una linea quella del segretario de Pd che grosso modo condivido”, dunque istituiamo il registro delle unioni civili, ma anche no.
Antonella Ambrosini, Cgil Fp Viterbo