ANNO 14 n° 129
La X1 raggiunge il futuro: il volante ribolle con Chiara Ferragni
Rubrica 'Pubblicittà' a cura di Elsa Berardi
22/11/2023 - 08:59

di Elsa Berardi 

Dopo il dinamismo divertente del precedente spot della BMW X1, è Chiara Ferragni ad accentrare gli sguardi sul suo incarico di testimonial: la sua ambizione da pioniera del fashion blogging, in linea con l’ascendente sociale della casa automobilistica, è stata smussata dalla cifra fondante -e dimenticata- del suo successo iniziale, quella incoraggiante e nazionalpopolare.

Il motivo di questo enjambement tematico?

 La rivoluzione del motore elettrico, a cui è stato adeguato il modello X1. Nello spot pubblicitario, l’imprenditrice milanese sfreccia in un comune contesto stradale, muovendo con coraggio dalla sua voce fuori campo, che analizza il pregiudizio di molti sulle sue doti, più che sulla complessità interna del suo individuo. I flashback della Chiara adulta, mirati a ripercorrere l’ingrediente formativo del dubbio altrui, si arrestano con il proporre un modello di resilienza: quello basato sulla divergenza da una folla ideale, ben identificabile con il progressismo.

La storia ha reiterato attraverso le correnti artistiche un preciso modello di innovazione: è stato la controtendenza, soluzione che tutt’ora, avendo più fascino del dialogo con il passato, sembra percorribile e rassicurante. Chi commercializza prodotti affiancabili a un’idea personale dell’arte è spesso responsabile di questo meccanismo, in cui l’ammissione delle proprie origini svanisce nel mito di un traguardo sognato, il quale, se implica una fama internazionale, convive con frequenti criticità di percorso.

La prospettiva a cui apre lo spot è globalmente positiva -la Ferragni orgogliosa e realizzata smentisce Chiara, il suo passato di ragazza abbattuta- e lascia desumere che il proprio futuro si possa liberamente conquistare, ma l’ispirazione che la blogger incarna in questa sede è, oltre che la rivalsa di una giovane promettente, un grido forzato di unicità e discordanza.

Per ottenere il proprio “posto nel mondo”, riprendendo alla lettera il claim, è necessario agire in modo sovversivo e non conciliante?

Ciò che appare più retorico e irretito -le radici, i valori, le virtù aggregatrici- è invece la vera spaccatura tra un vivere entusiasmante e una routine modesta? Giorgio Armani, stilista di lungo corso, dipinge l’eleganza come il talento nel “farsi ricordare”: un’attitudine di protesta può servire per varcare i confini; la teoria dell’unione degli opposti è invece, a discolpa del suo scarso appeal, utile per abbatterli.





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