ANNO 14 n° 118
Con la 'carota' di Esselunga parla il cuore
Rubrica 'Pubblicittà' a cura di Elsa Berardi
15/02/2024 - 11:35

“Ti lascio una canzone” è un brano per crescere, per pensare, per dimenticare il pressappochismo emotivo dei nostri tempi: in una giovane che desidera l’indipendenza dalla famiglia, con cui condivide la casa e il quotidiano insieme al fratellino, è insito il coraggio di una rivoluzione d’amore, intrepida e lapidaria come la decisione di abitare altrove. Le parole di Gino Paoli, cornice della scena più bella del filmato qui analizzato, hanno unito la tensione per il cambiamento alla certezza dell’affetto eterno.

Arianna, questo è il nome affidato al personaggio spartiacque del nuovo spot di Esselunga, dopo aver avvisato la mamma della sua scelta di lasciarla, si dirige da un papà indaffarato e generoso, che sta cambiando le marce alla bici. L’uomo si dimostra sensibile e ben disposto –“Dimmi, amore” sono le prime parole che rivolge a sua figlia- seppur si senta incapace di desistere di fronte alla proposta di trasferirsi della ragazza. Questo sentimento di impotenza del genitore è alla radice di una chiusura, che rende il suo pasto frugale con i cari ancora meno importante e godibile. Arianna ha accompagnato il suo “Ho già deciso” con motivi lucidi -la volontà di preparare i pasti in autonomia ne è un emblema- ricevendo comunque un timido invito alla riflessione dal padre.

I genitori dalla giovane escono a fare la spesa dopo una discussione, evitando il contatto visivo lungo il viaggio in auto. Improvvisamente, però, nello store Esselunga è una cassetta di carote che fa riaffiorare i ricordi e regala una nuova complicità alla coppia: la mamma di Arianna si volta verso il papà, che accetta a malincuore la sorpresa organizzata per rendergli meno impattante la separazione dalla figlia.

Arianna è invitata dalla mamma, in un momento di silenzio vissuto nella sua stanza, a giocare al karaoke come nella sua infanzia. Nonostante la ragazza accetti controvoglia di uscire, il suo rispetto per l’iniziativa è esemplare e toccante. Appena comprende di non dover cantare, la sua reazione non è un distaccato sollievo, bensì commozione: Arianna ascolterà la voce di suo padre, pronto ad esibirsi con “Ti lascio una canzone”.

I fotogrammi dello spot, che vedono il papà usare la carota acquistata a mo’ di microfono, ripercorrono fedelmente il suo giuramento, quello di continuare ad accompagnare l’ormai donna. Tra una coperta rimboccata che passa veloce negli schermi a una scena di giochi in riva al mare, si arriva a scorgere una maestosa rivelazione, quella dell’immagine dell’Arianna bambina che si è sempre emozionata nel cantare con il papà. Passato recente, presente da vivere e futuro da progettare si fondono in un abbraccio che sembra di percepire, reso vivo dalle emozioni tradotte in musica.

La concomitanza tra la prima messa in onda del cortometraggio e l’inizio del festival della canzone italiana, l’amato Sanremo, non è casuale: non si tratta di una mera partnership commerciale, ma di un invito a muovere l’opinione pubblica verso il sentimento. Una rivoluzione d’amore che forse, nella semplicità dei gesti più immensi, ci capita di rendere a modo nostro insuperabile.

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