ANNO 14 n° 119
Davide Ciuffreda: un melograno ora porta il suo nome
Toccante cerimonia per ricordare il bambino morto in superstrada a Viterbo
30/10/2019 - 06:49

VITERBO – Era il 3 gennaio 2018, erano appena terminate le vacanze di Natale e una famiglia, padre, madre e un bambino, in visita nella Tuscia, stava rientrando a casa quando sulla superstrada all’altezza di Viterbo un destino beffardo ha segnato la sua vita per sempre. Il camper su cui viaggiava ha un’avaria, si ferma e viene travolto da un tir. Nell’incidente il bambino muore. Si chiamava Davide Ciuffreda e la sua storia ha commosso profondamente la comunità viterbese che a quella famiglia è rimasta legata. Prima dell’incidente Davide aveva salutato tutti: “vi devo salutare perché devo andare in un posto bellissimo e non vedo l’ora di andarci”.

Ad Albinea, il Comune in provincia di Reggio Emilia dove viveva, è stato piantato in sua memoria un melograno all’interno del parco dei Frassini. La scelta non è stata casuale. ''Il melograno – ha detto il sindaco Nico Giberti – è un simbolo di vita''. Nel corso della cerimonia molto intensa di emozioni e commozione, lo stesso sindaco ha letto la poesia di Ilde Rosati, la nonna di Davide che gli ha dedicato ''Voglio esser melograno''. Componimento che è stato poi fissato sui rami dell’albero. Di fronte al melograno, messo a dimora dai compagni di classi di Davide, è stata sistemata una targa in corten a forma di riccio, recante la scritta ''L’albero di Davide'' e la frase ''L’amico ama in ogni tempo'', tratta da un passaggio biblico dei Proverbi 17, 17.

Durante la cerimonia, commoventi anche le testimonianze di Michele, il papà che ha ricordato di Davide il carattere dolcissimo, sensibile con pensieri profondi e la capacità di aiutare sempre gli altri ad entrare nel gruppo e ad integrarsi. ''Siamo contenti che tu abbia conosciuto Gesù da cui hai imparato tanto – ha detto Michele Ciuffreda - Con il suo insegnamento hai imparato ad amare le persone e a pregare. Hai insegnato tanto anche a noi. Quella fede che oggi ci dà la forza di andare avanti, sapendo che non ti abbiamo perso e che un giorno, quando il Signore vorrà, ci rivedremo in quel posto bellissimo come dicevi tu, per l’eternità, recuperando tutti i baci e abbracci''.

Non meno toccante il ricordo di mamma Antonella: ''Davide amava avere amici, amava il creato, la natura, amava lo sport, era un bambino senza malizia, molto sensibile e generoso. Si dispiaceva quando vedeva una persona sola o in difficoltà e cercava sempre di essere di aiuto. Era un bambino speciale, sono grata a Dio di avermelo donato''.

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